Confermato lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di San Giuseppe Vesuviano
Il Tar del Lazio ha confermato la decisione presa nel giugno dello scorso anno di sciogliere il Comune di San Giuseppe Vesuviano a causa delle infiltrazioni della criminalità organizzata. La sentenza ha respinto un ricorso presentato dagli ex amministratori della città campana. I giudici hanno stabilito che “è sufficiente che emergano elementi, anche di natura indiziaria, i quali facciano apparire verosimile l’assoggettamento ovvero il pericolo di assoggettamento dell’amministrazione comunale alle ingerenze della criminalità organizzata” per accertare il pericolo di condizionamento. La Commissione di indagine ha riscontrato un quadro d’insieme che giustifica l’intervento statale, ritenuto coerente e legittimo. Nel caso specifico sono emersi elementi concreti, confermati da riscontri fattuali, che indicano una situazione di disfunzione legata alla presenza di consorterie mafiose. Tra questi elementi vi sono la presenza di rapporti parentali e di cointeressenze tra gli amministratori locali e gli esponenti delle consorterie, precedenti penali di alcuni dipendenti e il coinvolgimento dell’ex sindaco nelle relazioni sospette. Inoltre, è stata riscontrata una diffusa illegalità in vari settori amministrativi e una mancanza di azione disciplinare e di controlli. La relazione prefettizia ha evidenziato una macchina amministrativa fortemente deficitaria e influenzata dalla criminalità organizzata.