Scandalo nell’amministrazione del Comune di Napoli: un danno erariale di 92mila euro è stato scoperto dalla Procura della Corte dei Conti della Campania. Questo è solo la punta di un iceberg, poiché si stima che il danno totale ammonti a 133 milioni di euro. Le indagini dei carabinieri hanno evidenziato inefficienze nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune, che ha portato alla mancata riscossione dell’affitto di un alloggio che ospitava il custode di una scuola.
Sette indagati sono stati identificati, tra cui funzionari comunali, dirigenti della Napoli Servizi (società in-house del Comune di Napoli) e la preside della scuola dell’infanzia e primaria “L. Vanvitelli – plesso Caccavello”. La preside viene anche accusata di mettere a rischio la sicurezza della scuola, poiché gli eredi del custode dell’alloggio possedevano le chiavi dell’edificio scolastico.
I principali responsabili del danno erariale secondo la Procura sono i funzionari comunali che non hanno mai contestato i ritardi nella riscossione da parte della Napoli Servizi, consentendo così l’accumulo di una morosità consistente nel tempo.
Questo caso non è isolato, infatti sono stati riscontrati problemi simili in altre sette scuole. Alcuni occupanti abusivi hanno lasciato gli alloggi volontariamente, mentre in altri casi è stata necessaria un’ordinanza di sgombero.
Tra gli occupanti abusivi identificati ci sono anche la moglie di un appartenente all’Unità tutela patrimonio della Polizia Municipale e un uomo il cui fratello è stato arrestato nel 2005 per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola.
Questo scandalo mette in luce la grave negligenza nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli e la mancanza di controllo nella riscossione degli affitti. È importante che la magistratura contabile intervenga e che vengano adottate misure per evitare simili situazioni in futuro. Il “Patto per Napoli” prevede infatti una corretta gestione del patrimonio immobiliare e l’aumento dei canoni per incrementare le entrate del Comune.