La Camera ha finalmente approvato il Dl Caivano, che contiene misure urgenti per contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile. Questo provvedimento diventa legge con 156 voti favorevoli, 66 contrari e 36 astenuti. Tra le misure previste, c’è il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e il Daspo urbano anche per i minori dai 14 anni.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato che è stato rafforzato il sistema di sanzioni per i genitori che non fanno frequentare la scuola ai propri figli. Questo reato di dispersione, che fino a ieri era punito solo con una sanzione, diventa un vero e proprio delitto con una pena di reclusione fino a 2 anni. Secondo il ministro, questa misura aiuterà indirettamente il minore nel suo percorso educativo.
Il decreto introduce anche nuove norme per il coinvolgimento dei minori in associazioni criminali. Il pm, nel caso in cui un minore sia coinvolto in un’associazione criminale, anche solo come vittima, deve segnalare la situazione di disagio al procuratore presso il Tribunale dei minori. Questo potrebbe portare alla responsabilizzazione dei genitori o addirittura alla perdita della potestà genitoriale.
Il Daspo urbano potrà essere applicato ai minori già dai 14 anni e si estende a nuovi luoghi come scuole e università, dove spesso si commettono reati legati agli stupefacenti. Inoltre, la lista dei reati che possono portare all’applicazione di questa misura viene ampliata, includendo anche la semplice detenzione di droga. Se il soggetto è particolarmente pericoloso, il Daspo potrà essere esteso a tutta la provincia.
Il decreto introduce anche misure più severe per lo spaccio di droga di lieve entità. Questo permette di arrestare i minori in flagranza di reato e aumenta i casi in cui si può applicare la pena detentiva in carcere per i minori dai 14 anni.
Altre novità riguardano il reato di bullismo, per cui viene introdotto l’ammonimento come misura di prevenzione. Questa misura si applicava già per il cyberbullismo e ora viene estesa anche al bullismo tradizionale. Il questore potrà convocare il minore insieme ai genitori o a chi esercita la potestà genitoriale.
Una delle novità più significative è l’introduzione dell’ammonimento per i minori infra-14enni. Questa è l’unica misura che si applica ai minori al di sotto dei 14 anni. A partire dai 12 anni, il questore potrà emettere un ammonimento per i minori che commettono reati per i quali è prevista una pena massima di reclusione fino a 5 anni, come il furto aggravato, la rapina aggravata, il danneggiamento aggravato e le lesioni gravi. Inoltre, i genitori potranno essere sanzionati amministrativamente dal prefetto.
Il decreto Caivano consente anche al questore di proporre all’autorità giudiziaria la prescrizione sull’utilizzo e l’accesso a piattaforme informatiche, nonché il possesso e l’utilizzo di telefoni e dispositivi elettronici. Questa misura si applica solo nei casi in cui è necessaria per il tipo di reato commesso.
Infine, il decreto introduce il parental control per i siti pornografici. Gli esperti hanno evidenziato che l’età media di accesso a questi siti è di 6-7 anni. È quindi necessario intervenire attraverso la scuola e soprattutto attraverso la famiglia. Il decreto prevede l’implementazione del parental control e sottolinea l’importanza della formazione e dell’informazione delle famiglie su questo tema.
In conclusione, il Dl Caivano è un provvedimento importante per contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile. Le misure introdotte mirano a responsabilizzare i genitori, a prevenire il coinvolgimento dei minori in attività criminali e a proteggere i giovani da situazioni di rischio. È fondamentale che queste misure vengano attuate in modo efficace per garantire un futuro migliore per i nostri giovani.