Sei persone sono state condannate per un totale di quasi venticinque anni di reclusione per il tentato omicidio del rapper Federico Petrone a Contrada. Il processo si è svolto davanti al Collegio presieduto dal giudice Lucio Galeota e i sei imputati hanno scelto il rito ordinario. La Procura di Avellino, rappresentata dal pm Antonella Salvatore, ha richiesto pene che vanno dai cinque anni di reclusione ai sei mesi per coloro accusati di aver aiutato il responsabile materiale dell’aggressione, circondando Petrone e minacciando i suoi amici con frasi come “state zitti, qua è zona nostra”. La sentenza di primo grado sarà emessa il 16 novembre. Gli eventi si sono svolti a Contrada nel gennaio 2018, quando Federico Petrone è stato colpito alla spalla da un proiettile, a pochi centimetri dal cuore. È stato portato d’urgenza all’ospedale di Contrada Amoretta, dove è stato sottoposto a due interventi chirurgici. Fin dall’inizio, Petrone ha sostenuto di aver avuto una pistola puntata alla testa e che il colpo non è esploso per caso. Secondo la testimonianza della vittima, l’imputato e altri amici lo hanno circondato insieme a suo fratello e due ragazzi, minacciandoli. Petrone afferma di essere stato invitato a Contrada tramite messaggi e di essere poi stato vittima di un’imboscata. La pistola gli sarebbe stata puntata alla testa, ma in un primo momento il colpo non è partito, mentre nel secondo tentativo Petrone è stato ferito al braccio.