L’ingresso massiccio delle attività commerciali cinesi ha destato preoccupazione tra i commercianti italiani, che denunciano una concorrenza sleale e spietata. Gianluca Alviggi, presidente di Confesercenti Benevento, ha evidenziato come queste attività abbiano portato alla chiusura di numerosi negozi locali, mettendo in pericolo il commercio sano e serio.
Secondo Alviggi, il fatto che le attività cinesi abbiano la possibilità di affittare o acquistare grandi strutture e competere con i piccoli commercianti dimostra che hanno una clientela numerosa. Tuttavia, egli sostiene che le loro attività debbano essere attentamente controllate, sia per quanto riguarda le ragioni sociali che gli approvvigionamenti. La provenienza dei prodotti venduti è dubbia e, di conseguenza, anche la qualità. Nonostante ciò, i negozi cinesi sono sempre affollati, a differenza dei rivenditori italiani che offrono prodotti migliori, certificati ma con prezzi leggermente più alti.
Alviggi sottolinea che le attività cinesi hanno distrutto tutti i settori merceologici e i soldi guadagnati vengono portati nel loro Paese, senza rappresentare un investimento per l’economia locale, ma solo un danno. Questa analisi si inquadra nell’ambito di un’operazione recentemente effettuata dalla Guardia di Finanza di Benevento, che ha sequestrato oltre 60mila articoli non conformi agli standard di sicurezza.
È importante proteggere il commercio locale e garantire la sicurezza dei consumatori. È necessario che le autorità competenti mettano sotto la lente di ingrandimento le attività cinesi, verificando la provenienza dei prodotti e la loro conformità agli standard di sicurezza. Solo in questo modo si potrà tutelare il commercio sano e serio, evitando danni alla salute dei consumatori e promuovendo l’economia locale.