Caccia al killer maldestro, che ha colpito ma non ha ucciso colei che era finita nel suo mirino. Gli agenti della Squadra Mobile cercano di risalire all’identità di colui che con il viso coperto a un casco ha esploso questo colpo di pistola alla fronte di Annarita Taddeo, 32 anni beneventana, già nota alle forze dell’ordine e legata all’ergastolano Nicola Fallarino detenuto nel carcere di Trapani dove espia una condanna per omicidio. Nella mani degli inquirenti finora c’è ben poco.C’è il proiettile esploso dalla pistola del killer, che era stato ritenuto essere di calibro 22, poi dopo un più accurato accertamento da parte degli agenti della polizia scientifica hanno permesso di stabilire che si tratta di un calibro 6,35, anch’esso esploso da un arma di piccole dimensioni. Un elemento questo che getta ombre inquietanti sullo sparatore. Infatti dovendo eseguire un omicidio e non un ferimento, (il colpo alla testa ne è una prova lampante) i killer preferiscono usare armi di diverso calibro che non lasciano scampo alla vittima. Tra l’altro le pistole che usano proiettili calibro 6,35 sono uscite di produzione e sono soprattutto reperibili sul mercato dell’usato e tra gli appassionati. Il ricorso a quest’arma rappresenta uno tanti enigmi di questo ferimento. Ora la Squadra Mobile ha inviato il proiettile alla polizia scientifica di Napoli che attraverso ulteriori accertamenti potrà risalire al tipo di pistola adoperato dal killer.

Ieri mattina gli agenti della Mobile, con il commissario Vincenzo Luisi, sono tornati in via Ferrara al rione Libertà, preso il condominio dove è avvenuto il ferimento delle donna, e nelle vie adiacenti per cercare di recuperare da qualche telecamera qualche immagine utile. Una ricerca al momento infruttuosa. Così come si è rivelata una falsa indicazione il nominativo che alcuni testi avevano fatto agli inquirenti circa l’identità del killer, e che avevano portato nella tarda mattinata di sabato al fermo di un giovane beneventano con precedenti penali. Sentito alla presenza del suo legale Marianna Febbraio, il giovane ha chiarito la sua posizione esibendo anche un alibi per l’ora in cui è avvenuto il ferimento della donna. Frattanto le condizioni della donna ferita sono buone dopo essere stata sottoposta ad intervento chirurgico per l’estrazione dal capo del proiettile. Ieri mattina è stata sottoposta ad una tac, che ha confermato il buon esito dell’intervento. Gli agenti della Mobile anche ieri mattina hanno fato tappa presso l’ospedale, ed hanno incontrato la donna che non ha aggiunto nulla a ciò che aveva già detto agli agenti nell’immediatezza del ferimento. Non sapendo ipotizzare il movente del ferimento, tenuto conto che nella sua attività commerciale, lavora presso un bar nello stesso rione non ha avuto problemi con alcuno, nessun episodio da suscitare reazioni circa la sua vita privata. Gli agenti hanno voluto anche assicurarsi dell’idoneità delle misure di sicurezza che sono scattate.Infatti il questore Edgardo Giobbi ha firmato un ordinanza che stabilisce turni di vigilanza preso ospedale «San Pio» con l’impiego di agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza infatti si teme che il killer possa tentare di concludere la sua «opera» ai danni della donna. Circa il possibile movente, si ipotizza quello della gelosia, ma anche quello di un regolamento di conti, anche se non sono mersi finora eventuali contrasti, tali da far scattare un omicidio.

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