Benevento. Condanne per falso, esclusa l’aggravante camorristica, in relazione all’alloggio.
Il Tribunale di Benevento ha emesso una sentenza che prevede tre condanne per falso, due non doversi procedere ed una serie di assoluzioni, riguardanti nove persone coinvolte nell’indagine dei carabinieri sul clan Sparandeo.
Tra le accuse vi sono alcune estorsioni e la vicenda di un alloggio occupato. Per quest’ultima, esclusa l’aggravante camorristica, Arturo Sparandeo è stato condannato a 1 anno e 6 mesi, mentre Veronica Citarella e Maria Intorcia hanno ricevuto una pena sospesa di 1 anno, tutte e tre riconosciute responsabili di falso in relazione ad una richiesta di ospitalità temporanea presso un alloggio assegnato ad una anziana estranea alla vicenda, motivata dall’assistenza domiciliare alla pensionata.
Floreano Santamaria è stato assolto dall’accusa di falso per non aver commesso il fatto, mentre Arturo Sparandeo e Corrado Sparandeo non dovranno procedere per ne bis idem, in quanto già giudicati per associazione per delinquere di stampo camorristico.
Sono stati inoltre assolti perché il fatto non sussiste Maurizio Zampino e Maria Intorcia, che secondo il Pm avrebbero fornito informazioni false in riferimento ad alcuni incontri, e per il capitolo delle estorsioni, Arturo e Corrado Sparandeo, Gabriele De Luca, Stanislao Musco e Carmine Morelli. Quattro estorsioni sono state ricostruite: la prima riguardava il mancato pagamento di un importo di 5mila euro per un intervento di ristrutturazione in una casa di via Quasimodo; la seconda coinvolgeva un dipendente e il proprietario di una ditta di ceramica che non avrebbero incassato 6500 euro; la terza riguardava il titolare di una ditta di vernici e colori costretto a cedere materiale per un valore di 1000 euro; infine, De Luca e i due Sparandeo si sarebbero fatti consegnare 100 euro dal gestore di un pub.
Il pm della Dda Luigi Landolfi aveva chiesto 30 anni per i due Sparandeo, 15 anni per De Luca, Musco e Morelli; 1 anno per Citarella e Santamaria, 9 mesi per Intorcia e Zampino.
Gli avvocati Antonio Leone, Luca Russo, Gerardo Giorgione, Viviana Olivieri, Antonio Bruno Romano e Gabriele Nuzzi si sono impegnati nella difesa delle persone coinvolte nel processo.