Lotta alla camorra, a Ercolano il ricordo di Salvatore Barbaro
Nella città di Ercolano si è svolta una cerimonia per ricordare Salvatore Barbaro, vittima innocente della violenza della camorra. Salvatore, un semplice garzone di salumeria con la passione per il canto, fu ucciso il 13 novembre 2009 dai killer che lo scambiarono per un affiliato al clan rivale solo perché aveva lo stesso modello di auto.
Nella piazzetta dedicata a lui, si è svolta la cerimonia con la presenza dei familiari, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, dell’associazione antiracket e delle forze dell’ordine. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha dichiarato che questa data ha un importante valore simbolico per la città, perché rappresenta il passaggio tra un periodo in cui si poteva morire per errore e l’attuale situazione. Salvatore Barbaro non è stato ucciso per caso, ma perché la barbarie prevaleva sulla giustizia e sul diritto. La cerimonia di ricordo è un modo per rinnovare l’impegno nella lotta contro la criminalità e rappresenta un riscatto per la città.
Salvatore, completamente estraneo al mondo criminale, ha ricevuto una piazzetta dedicata a lui, dove ogni anno si rinnova il ricordo di quel terribile pomeriggio del 13 novembre. Il presidente dell’associazione antiracket Fai di Ercolano, Pasquale Del Prete, ha dichiarato che Salvatore era un ragazzo libero che desiderava essere libero, ma la sua libertà è stata interrotta. L’associazione si impegna a combattere affinché altri giovani come Salvatore possano esprimere la propria cultura e il proprio modo di essere nel modo più libero possibile. Saranno sempre al fianco della famiglia Barbaro.
La famiglia era rappresentata dalla sorella Agnese, il fratello Mario e la madre Giovanna.
La cerimonia di oggi è un importante segnale nella lotta contro la camorra e nella difesa della giustizia e del diritto. Il ricordo di Salvatore Barbaro rappresenta la speranza di una città che si riscatta e che si impegna a combattere la criminalità organizzata.
