Gli ormoni tiroidei: importanti regolatori del nostro organismo

Gli ormoni svolgono un ruolo fondamentale nel regolare i processi del nostro organismo, garantendo il corretto funzionamento di ogni sua parte. Tra questi, gli ormoni tiroidei assumono un ruolo di rilievo. Essi vengono prodotti dalla tiroide, una piccola ghiandola posta alla base del collo nella parte anteriore, e regolano importanti funzioni come i processi metabolici, il battito cardiaco e la temperatura corporea.

Quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni, si manifesta l’ipotiroidismo, una condizione patologica che può presentare sintomi diversi a seconda dell’età. Tipicamente, l’ipotiroidismo colpisce soprattutto le persone sopra i 60 anni di età, soprattutto le donne, e si manifesta con un accumulo di liquidi nei tessuti, causato dalla riduzione del metabolismo in assenza degli ormoni tiroidei. Ciò porta ad un aumento di peso e ad un viso gonfio. Altri sintomi includono debolezza, dolore alle articolazioni, elevati livelli di colesterolo nel sangue e rallentamento del battito cardiaco.

La terapia per l’ipotiroidismo è molto semplice e consiste nell’assunzione quotidiana dell’ormone tiroideo levotiroxina (T4) al fine di ripristinare i livelli adeguati di questo ormone e eliminare i sintomi della patologia. Tuttavia, è importante sottolineare che il farmaco deve essere assunto per tutta la vita, poiché la sua sospensione comporterebbe il ritorno dei sintomi.

All’inizio del trattamento, il medico decide quale tipo di farmaco prescrivere, se il farmaco originale o il suo equivalente. È stato riscontrato che la sostituzione del farmaco con l’equivalente può causare problemi cardiaci nei pazienti in trattamento, nonostante i dosaggi farmacologici rimangano gli stessi. Infatti, per i farmaci che influenzano significativamente il nostro organismo, come le terapie ormonali, mantenere lo stesso dosaggio iniziale potrebbe non essere sufficiente. È necessario quindi monitorare attentamente i dosaggi quando si passa da un farmaco all’equivalente, osservando attentamente il paziente e controllando i valori di TSH e T4 dopo 4-6 settimane dalla sostituzione, al fine di verificare che le variazioni nell’organismo non siano motivo di preoccupazione.

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