L’autopsia sul corpo di Patrizia Lombardi Vella, strangolata dal figlio Francesco Plumitallo, è stata disposta. Il pubblico ministero Giacomo Urbano ha incaricato il medico legale Omero Pinto di effettuare l’esame sulla salma della vittima. Questo esame è necessario per stabilire le cause del decesso e per verificare le dichiarazioni dell’indagato Plumitallo, che ha ammesso di aver strangolato la madre. Anche i difensori di Plumitallo parteciperanno all’accertamento medico-legale, ma si riservano di nominare un proprio consulente. Dopo l’autopsia, il corpo sarà liberato per la celebrazione dei funerali.
Nel frattempo, il 30enne è ristretto in un reparto speciale del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in attesa di presentarsi dinanzi al gip per l’udienza di convalida del fermo. Gli agenti lo controllano attentamente per evitare che possa compiere atti di autolesionismo, considerando anche le sue condizioni psichiche fragili. Francesco è in cura presso il dipartimento di salute mentale di Marcianise e da un noto psichiatra di Casagiove.
Durante l’interrogatorio, il 30enne ha ricostruito in lacrime la scena dell’omicidio. Ha preso la madre per un braccio e l’ha strangolata in un impulso omicida durante il quale “non aveva capito più nulla”. Ha confermato di non aver assunto i farmaci prescritti dal Dsm per controllare le sue patologie psichiatriche.
La mancata assunzione dei farmaci era motivo di discussione tra madre e figlio nella casa Vella-Plumitallo. Nei giorni precedenti all’omicidio, Patrizia aveva rimproverato Francesco per questo motivo. Martedì si è verificato l’omicidio, triste epilogo di un dramma familiare.