Maxievasion fiscale per oltre tre milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza. Due aziende della Valle Ufita coinvolte. Una con sede a Sturno, l’altra a Flumeri. Entrambe operano nel settore della fabbricazione di apparecchiature per il controllo elettrico e sono riconducibili allo stesso soggetto. Il legale rappresentante delle due imprese è finito nei guai, con la denuncia per frode fiscale e violazioni alla normativa tributaria.

Dagli accertamenti eseguiti dai finanzieri è emerso che le aziende avevano utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di oltre tre milioni di euro. L’operazione è stata condotta dai militari della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi e rientra nell’ambito del piano di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria disposto dal comandante provinciale delle fiamme gialle, Salvatore Minale.

L’ispezione fiscale presso le due aziende è stata effettuata dopo un’attenta analisi e approfondimento che ha rivelato gravi criticità nei rapporti commerciali delle due società. I militari della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, guidati dal sottotenente Claudio Nuzzo, hanno accertato che le due imprese hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti per oltre tre milioni di euro e hanno evaso l’Iva per un ammontare di 728.606,58 euro. Queste operazioni hanno permesso alle aziende di registrare costi fittizi, riducendo l’imponibile soggetto a tassazione e dichiarando un credito Iva non spettante. Inoltre, sono stati scoperti maggiori ricavi sottratti a tassazione per un valore di 248.230,52 euro e Iva di 54.610 euro. Di conseguenza, è stato accertato un maggior valore della produzione netta ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive per oltre tre milioni di euro. Questo ha portato alla denuncia del titolare delle imprese per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele.

L’operazione dei finanzieri della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi segue un’altra condotta dal Gruppo di Avellino delle Fiamme Gialle irpine che ha portato all’arresto di due commercialisti avellinesi e due presunti prestanome per una maxitruffa sui ristori Covid da un milione e duecentomila euro. Inoltre, lo scorso giugno i militari della Guardia di Finanza, guidati dal colonnello Minale, hanno smantellato un’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti somme di denaro tra Solofra e Montoro. Sono state indagate dodici persone e coinvolte imprese operanti nel settore conciario. Sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre dieci milioni di euro. Il sodalizio aveva emesso una serie di fatture per operazioni inesistenti per riciclare ingenti somme di denaro. Inoltre, due mesi fa i finanzieri hanno sequestrato tre milioni e mezzo di euro di crediti d’imposta fittizi relativi ai bonus edilizi, coinvolgendo trenta persone, anche residenti fuori provincia.

L’obiettivo delle Fiamme Gialle irpine è quello di rafforzare l’azione di contrasto all’evasione fiscale, che rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo economico, distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

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