Richiesta la perizia psichiatrica per Francesco Plumitallo. Secondo la difesa, il 29enne di Capodrise, reo confesso che martedì mattina, avrebbe strangolato la madre, Patrizia Vella Lombardi (detta “Rosa”), una casalinga di 54 anni, non sarebbe capace di intendere e di volere; quindi, neppure in grado di affrontare il processo.

La perizia psichiatrica avverrebbe attraverso un incidente probatorio urgente, strumento processuale che consente, già nella fase delle indagini preliminari, di assumere, in contraddittorio, prove che possano essere utilizzate in giudizio. Gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo hanno invocato per il loro assistito anche il trasferirlo dal carcere di Santa Maria Capua Vetere in una “Reims”, struttura sanitaria di accoglienza per persone affette da disturbi mentali o socialmente pericolose.

Le due istanze sono state formulate, ieri mattina, alla gip Alessandra Grammatica durante l’interrogatorio di garanzia. Alla giudice, Plumitallo ha ricostruito la dinamica del crimine, consumatosi in pochi minuti.

Intorno alle 8:30, dopo aver fatto colazione in un bar della zona, sarebbe rientrato in casa e avrebbe aggredito la madre: «L’ho presa alle spalle». La donna era in cucina: «Le ho stretto il braccio al collo, lasciandola senza fiato», avrebbe proseguito Francesco, in lacrime. Patrizia avrebbe provato a difendersi, ma la furia del figlio sarebbe stata incontenibile. Il 29enne si sarebbe, tuttavia, dichiarato pentito del gesto, compiuto in uno stato di confusione mentale: «Ero fuori di me!». Uno stato dovuto alla sua condizione psicofisica e alla mancata assunzione dei farmaci prescrittigli per sedare le crisi e gli scatti d’ira: «Poi, l’ho abbracciata e… ho chiamato il 113».

Plumitallo è ritenuto un ragazzo problematico, con alle spalle un passato complesso, che fino all’arresto era seguito dall’Unità di salute mentale del Distretto 16 dell’Asl di Caserta. Da luglio, avrebbe smesso di prendere i medicinali, il che avrebbe inasprito i rapporti con la madre. E proprio i continui richiami di lei sarebbero stati la molla che avrebbe fatto scattare la collera omicida.

In attesa che la gip si esprima sulla perizia psichiatrica e sulla quasi inevitabile convalida dell’arresto, stamattina si terrà l’autopsia sulla salma di Patrizia. Sarà eseguita da Omero Pinto, medico legale nominato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, al dipartimento di Medicina legale dell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, dove il corpo della donna era stato trasferito; la difesa ha rinunciato a nominare un consulente di fiducia. Pinto fornirà indicazioni sulle cause e sull’ora del decesso, così gli inquirenti potranno valutarne la compatibilità con la versione fornita dal figlio al pm Giacomo Urbano a poche ore dal crimine in una stanza del commissariato di Marcianise.

Conclusa l’autopsia, la Procura disporrà il rilascio del corpo; i funerali della donna potrebbero svolgersi nel pomeriggio di oggi o domani mattina.

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