Sequestro preventivo per una società cilentana: lotta all’evasione fiscale
Su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società cilentana, al fine di confiscare il suo equivalente.
L’indagine è partita da una verifica fiscale condotta dai Finanzieri della Compagnia di Vallo della Lucania, guidati dal capitano Fabio Tufano, che ha rilevato che l’impresa aveva omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi prescritte per gli anni 2017 e 2018, così come la dichiarazione I.V.A. per l’anno successivo, ottenendo un profitto ingiusto di oltre 500mila euro. L’agenzia di viaggi e tour operator, situata tra Ascea e Castelnuovo Cilento, ha cessato la sua attività nel 2020.
Grazie ad ulteriori approfondimenti condotti dalla Guardia di Finanza, attraverso l’analisi dei conti correnti, è stato possibile ricostruire tutte le transazioni finanziarie, sia in entrata che in uscita, effettuate dall’azienda durante il periodo oggetto di indagine. Inoltre, tramite un’attenta analisi del soggetto economico in questione, sono stati identificati, oltre al rappresentante legale temporaneo, altri due soggetti che si sono rivelati essere gli amministratori di fatto dell’azienda. Al fine di garantire il recupero delle somme indebitamente percepite, il G.I.P. del Tribunale ha disposto, su richiesta della Procura, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta o per equivalente, per un totale di oltre 500mila euro.
Questa attività dimostra l’impegno costante della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza nella lotta all’evasione fiscale, che rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo economico in quanto distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina la fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, privando le fasce sociali più deboli di opportunità di intervento.
Si precisa che il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è stato eseguito durante la fase attuale delle indagini preliminari ed è basato su accuse provvisorie, che dovranno comunque trovare conferma durante il dibattimento e i successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo al termine del processo, con una sentenza penale definitiva.