Quattro immagini. La prima rappresenta Kata, la bambina scomparsa a giugno in una casa occupata di Firenze e mai più trovata. La casa era occupata da anni e solo dopo la tragedia è stata sgomberata. La seconda immagine è di Gina Lollobrigida, una signora anziana di lusso. Lucida fino alla fine, ma non si è accorta che il suo conto corrente era a zero e milioni di euro erano scomparsi. La terza immagine è di Sofia Loren in “Ieri, oggi e domani” con Marcello Mastroianni. Per evitare la prigione, era costantemente incinta. La quarta immagine è di una fila in autostrada bloccata da un gruppo di ecologisti che se ne vanno impuniti.

Abbiamo abbastanza esperienza per non applaudire agli annunci. Le norme annunciate devono essere scritte, trasformate in legge, approvate e attuate. Solo allora esisteranno e non sappiamo quanto ci vorrà per arrivarci. Ma vale la pena provarci dopo decenni di impotenza di governi di ogni colore.

Un mio collega mi ha raccontato che a casa dei suoi genitori a Napoli c’è sempre qualcuno per paura di una occupazione improvvisa senza possibilità di ritorno. Spesso gli occupanti sono persone indigenti con bambini e nessun poliziotto riesce a mandarli via. Senza parlare degli interi edifici sottratti ai proprietari e diventati luogo di commercio illecito, senza che i sindaci intervengano per paura di dover trovare immediatamente delle abitazioni per gli occupanti (che in questo modo saltano la fila degli aspiranti assegnatari). Le truffe agli anziani sono troppo conosciute e dolorose per doverci tornare. L’idea dell’arresto in flagranza, se davvero attuata, potrebbe essere efficace. L’uso di donne incinte e minori da parte della criminalità e da molti anni dei rom è un fatto comune e le sanzioni praticamente non esistono. Due giovani rom sono stati arrestati in flagranza mentre cercavano di forzare la porta della mia casa. Sono stati arrestati e portati in una comunità, ma sono fuggiti il giorno stesso dell’ingresso. Arrestare una donna incinta è un atto estremo. Ma la custodia in un ambiente protetto, cioè la privazione della libertà, potrebbe attenuare, se non eliminare, un fenomeno inquietante.

Infine, i blocchi stradali. La trasformazione del reato da amministrativo a penale dovrebbe comportare l’arresto in flagranza. Altrimenti non serve a nulla. Due giorni di cella anche per chi imbratta i monumenti sarebbero più efficaci di tante discussioni. Sarebbe bello cercare soluzioni bipartisan, considerando che la rabbia delle vittime non ha colore politico.

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