Tragedia durante una battuta di caccia ai cinghiali: un uomo uccide accidentalmente il suo amico. Pasquale e Vincenzo, due amici di lunga data e appassionati cacciatori, erano usciti presto al mattino per la loro solita avventura venatoria. Purtroppo, un rumore sordo ha ingannato Pasquale, che ha pensato si trattasse di un cinghiale. Senza esitazione, ha sparato due colpi di fucile, ma il proiettile ha deviato su un tronco e ha colpito Vincenzo alla gola, provocandone la morte per dissanguamento. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri, che hanno confermato che si è trattato di un tragico incidente.
Non c’erano motivi di astio tra i due amici, entrambi residenti a Formicola. La moglie di Vincenzo era una fioraia e lavorava nel settore idraulico-forestale. Pasquale, invece, era il capo della loro squadra di cacciatori. La tragedia appare ancora più assurda considerando che le due famiglie erano legate da un’antica amicizia e da motivi di lavoro.
La dinamica della caccia è il nodo cruciale di questa terribile storia. La zona è invasa da cacciatori, ma allo stesso tempo è preda dei cinghiali che scendono fino al paese e devastano i campi coltivati. Prorogare i termini di caccia sembrava essere una soluzione, ma aumenta anche il rischio di errori, ferimenti o morti per incidenti.
Il sindaco di Pontelatone, Alfonso Izzo, commenta la situazione dicendo che non c’è una soluzione facile. Vietare la caccia nel suo comune potrebbe portare a un aumento degli incontri con i cinghiali direttamente nelle case o sulle strade. L’assessore della comunità Montana, Antonio Diana, dichiara che entrambe le persone coinvolte nella tragedia erano persone perbene e che l’incidente ha scosso tutti.
La vittima lascia quattro figli e il paese di Formicola è segnato dal lutto. Il corpo del cacciatore è stato sequestrato e sarà sottoposto a un’autopsia su richiesta del magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Nel frattempo, per contrastare la caccia illegale, i militari della Forestale di Castel Volturno, in collaborazione con le guardie volontarie del Wwf Italia, hanno denunciato quattro persone che utilizzavano richiami acustici elettromagnetici vietati.
Questa tragedia ci ricorda quanto sia importante praticare la caccia in modo responsabile e consapevole dei pericoli che essa comporta. La vita di una persona non può mai essere sostituita da un momento di svago o da una passione.