La Corte d’Appello di Salerno ha confermato la condanna a 13 anni di reclusione per Rosa Della Corte, conosciuta come “la mantide di Casandrino”, per il tentato omicidio di un agente di polizia penitenziaria avvenuto nel carcere di Potenza nel 2015. Questo episodio risale a dicembre 2015, quando Della Corte, detenuta nel carcere di Potenza, insieme a Yesenia Veronica Gambino, ha aggredito l’agente con un coltello, ferendolo alla mano. Inizialmente, Della Corte era stata condannata in primo grado dalla Corte d’Appello di Potenza.

Della Corte, 46 anni, è famosa per aver ucciso il suo fidanzato Salvatore Pollasto nel 2003, quando aveva solo 22 anni. Per questo omicidio è stata condannata a 18 anni di reclusione, pena che ha già scontato. La Corte d’Appello di Salerno ha confermato anche la condanna a 13 anni di reclusione per Yesenia Veronica Gambino, la detenuta napoletana che era con Della Corte durante l’aggressione. Nel frattempo, Gambino ha cambiato identità diventando Angelo e ha comunicato il cambio di identità all’anagrafe.

Nel 2014, Della Corte è riuscita a evadere dal carcere di Borgo San Nicola di Lecce durante un permesso premio. Successivamente, è stata rintracciata due settimane dopo ad Anzio, in compagnia del suo nuovo fidanzato. Il processo per l’evasione è ancora in corso presso il Tribunale di Lecce.

La conferma della condanna a 13 anni di reclusione per Rosa Della Corte conferma la pericolosità di questa donna, che ha dimostrato di essere capace di atti violenti. La sua storia è stata ripresa anche in televisione, in una docu-serie trasmessa l’anno scorso su Sky Crime+Investigation.

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