significa questa frase? Marcella spiega che, se avesse avuto la possibilità di vedere il futuro, non avrebbe scelto di portare sua figlia nell’Icam. Questo istituto, che offre una custodia attenuata per le detenute madri, è diventato oggetto di discussione a seguito dell’approvazione del nuovo Decreto sulla sicurezza. Questo decreto elimina l’obbligo di posticipare l’esecuzione della pena per le donne condannate incinte o con figli fino ai 3 anni.
Marcella ha vissuto nell’Icam di Lauro per quasi 3 anni insieme a sua figlia Giovanna. Durante questo periodo, ha avuto modo di riflettere sulla sua esperienza e di valutare se questa fosse la scelta migliore per il benessere di sua figlia.
L’Icam, in teoria, dovrebbe offrire un ambiente più adatto e sicuro per le madri detenute e i loro figli. Tuttavia, secondo Marcella, la realtà è molto diversa. La struttura è sovraffollata e le condizioni igieniche sono spesso precarie. Inoltre, la presenza di altre detenute può essere fonte di preoccupazione per la sicurezza dei bambini.
Marcella sottolinea anche l’importanza di un ambiente stabile e familiare per lo sviluppo dei bambini. Vivere in un istituto penitenziario può essere traumatico per i più piccoli e influire negativamente sul loro benessere psicologico e emotivo.
La decisione di eliminare l’obbligo di posticipare l’esecuzione della pena per le donne con figli ha suscitato molte reazioni contrastanti. Molti sostengono che questa sia una violazione dei diritti dei bambini e delle madri detenute. Altri, invece, credono che ciò possa contribuire a ridurre il sovraffollamento nelle carceri.
Marcella, con la sua testimonianza, solleva importanti questioni riguardo alla situazione delle madri detenute e dei loro figli. È necessario trovare un equilibrio tra la punizione dei reati commessi e la protezione dei diritti dei bambini.
In conclusione, Marcella riflette sulla sua esperienza nell’Icam e sulla decisione di non portare sua figlia in quel contesto. La sua testimonianza mette in luce le difficoltà e le criticità di questa realtà e solleva importanti questioni riguardo alla tutela dei diritti dei bambini e delle madri detenute.