I carabinieri hanno fermato le moto rumorose che hanno causato disturbo ai pedoni, ai negozianti e ai ristoratori. Come in un film trash in cui bande di motociclisti gareggiano contro il conformismo e le regole, tre giovani hanno sfidato la gravità e il codice della strada, sfrecciando per le strade del centro di Castellammare. Le strade, nel senso più ampio del termine, nessuno è stato risparmiato, nemmeno i marciapiedi, la battigia o le piste ciclabili. Tutto poteva essere calpestato, mettendo a rischio la sicurezza dei residenti. Molte persone si sono rivolte ai carabinieri di Stabia, chiedendo che la triade di motociclisti fosse fermata. Alcuni li hanno trovati mentre passeggiavano con i loro figli tra le vetrine dei negozi del centro, altri tra i tavoli di un bar o di un ristorante.

Tutto era permesso, a bordo di moto da corsa senza targa, ma rumorose come trattori. Su due ruote ma anche in equilibrio su un solo pneumatico posteriore. Tutto era permesso fino ad oggi, quando le regole si sono materializzate sotto forma di uniformi dei carabinieri. I militari hanno studiato il loro percorso, mettendo insieme le segnalazioni dei cittadini. Riconoscendo l’impossibilità di fermare tre moto capaci di percorrere qualsiasi terreno, hanno agito con astuzia. Si sono appostati lungo il percorso e quando i rombi delle moto sono diventati sempre più assordanti, li hanno seguiti da vicino. L’obiettivo era spingerli verso un punto in cui altri carabinieri avrebbero bloccato la strada. Tutto è andato secondo i piani. Le sei ruote hanno smesso di consumare l’asfalto grazie alla manovra a tenaglia dei militari di Castellammare di Stabia. Le moto sequestrate sono state caricate su un carro attrezzi. Non essendo immatricolate, le moto avrebbero potuto esprimere la loro potenza solo in piste dedicate. Inoltre, non avevano assicurazione. Per i tre centauri metropolitani ci saranno multe salatissime e addio alle loro moto. Saranno confiscate.

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