L’indagine condotta dalla procura di Benevento sta procedendo a ritmo serrato. L’Istituto Superiore della Sanità di Roma ha ufficialmente escluso la presenza di botulino negli alimenti sequestrati sia a casa di Angelo Meninno che nella pizzeria di Ariano Irpino, dove Gerardina Corsano e suo marito cenarono il 28 ottobre scorso insieme ad altri due amici. Le indagini continuano per capire se gli alimenti consumati da Corsano e Meninno possono essere stati contaminati da altre sostanze tossiche. Si deve quindi capire cosa ha causato la morte della 46enne di Ariano Irpino, i cui familiari sono rappresentati dall’avvocato Gerardo Giorgione, e cosa ha causato i disturbi avvertiti anche da Meninno, che è stato ricoverato prima nell’ospedale di Ariano Irpino e successivamente al Cotugno di Napoli. Per avere una certezza assoluta, bisognerà aspettare i risultati delle autopsie eseguite sul corpo della 46enne, che saranno pronti entro 90 giorni.

Attualmente, gli indagati sono i proprietari dell’attività ricettiva, rappresentati dall’avvocato Querino Gazzella, accusati di omicidio colposo, e il medico dell’ospedale Frangipane, accusato di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario. Quest’ultimo è stato uno dei medici che ha visitato per primo la coppia dopo il loro primo accesso all’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino.

Nel frattempo, ieri sono stati sequestrati i cellulari di Angelo Meninno e dei suoi familiari, rappresentati dagli avvocati Giovanni Pratola e Fabio De Donato. Si aprono quindi nuove possibilità per fare luce sulla morte di Gerardina Corsano. Non è escluso che nei prossimi giorni il pubblico ministero responsabile dell’inchiesta possa disporre nuovi sequestri e che l’indagine possa portare a ulteriori sviluppi.

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