Viaggio nella degrado della periferia di Torre del Greco

La periferia di Torre del Greco versa in uno stato di degrado e abbandono totale. I residenti sono esasperati e si sentono abbandonati.

Torre del Greco, una vasta periferia abbandonata al degrado. Nascosta dietro ai grandi palazzi e non troppo distante dalle principali strade della città, c’è un’altra Torre del Greco. Qui sembrano lontani i nomi orgogliosi come “città del corallo”, i palazzi storici, le foto da Instagram. In alcuni punti sembra di essere finiti in un film o in un videogioco con scenari apocalittici, dove la natura selvaggia prende il sopravvento. Eppure, decine di migliaia di persone convivono quotidianamente con queste scenografie e, come tutti gli altri, pagano le tasse, votano e hanno scritto “Torre del Greco” sulla propria residenza. “Ma qui non sembra Torre, sembra una di quelle scene dei film che vediamo sul terzo mondo, ma noi le viviamo ogni giorno” commenta un cittadino che incontriamo sul sovrappasso della linea ferroviaria nella zona di Santa Maria La Bruna.

Il nostro viaggio nella periferia di Torre del Greco inizia qui: il quartiere dietro ai grandi palazzi della Litoranea, diviso in due dalla ferrovia Napoli-Salerno e completamente spezzato dalla chiusura dei passaggi a livello. Questi passaggi erano considerati pericolosi e, giustamente, furono chiusi. Per collegare via Ponte della Gatta, Torretta Fiorillo e Santa Maria La Bruna, furono costruiti dei sovrappassi pedonali, strade di collegamento tra serre e campagna e il sottopasso veicolare di via Crescenzo Mazza. I sovrappassi dovevano aiutare a collegare le zone sopra e sotto la ferrovia: si tratta di quattro rampe di scale male illuminate e di una passerella spettrale. Gli ascensori non hanno mai funzionato. Per raggiungere questi impianti bisogna attraversare un sentiero pedonale che è diventato una selva di vegetazione selvaggia, rifiuti, siringhe di droga e materiale vario dato alle fiamme, tra cui motorini.

Lo scenario è ben chiaro dalle foto: l’area è stata distrutta da improvvisati writer, piena di rifiuti. Sono visibili gli atti vandalici, mescolati all’azione del tempo e degli agenti atmosferici: una delle scale non ha più il corrimano, gli scalini traballano. Bottiglie di birra vuote e rifiuti di ogni genere abbandonati. Tra questi ci sono i soliti materassi, gli avanzi di suppellettili e legno di mobili distrutti.

È difficile camminare a causa dei rovi: la natura selvaggia sta riprendendo il suo spazio. “L’ultimo intervento di disboscamento è stato effettuato dalla precedente amministrazione”, afferma Michele Langella, consigliere comunale particolarmente attento alle problematiche del quartiere. “Chiediamo al sindaco Luigi Mennella di prestare attenzione a queste periferie, come ha promesso in campagna elettorale. Non si tratta solo di Santa Maria La Bruna o della Litoranea: la situazione è simile in tutte le periferie, da via Viuli a via Del Monte, al confine con Ercolano”.

Ci spostiamo verso altre zone passando per via Litoranea: i recenti interventi di ripristino del manto stradale hanno interessato solo una parte del litorale. E dove è stato fatto, diverse settimane fa, manca ancora la segnaletica orizzontale. Quella verticale è stata corroso dalla salsedine e dall’incuria. Nel nostro percorso incontriamo il parcheggio dell’ex isola ecologica: è difficile pensare che non lo sia più, i rifiuti sono ovunque. Qui la raccolta differenziata e il dibattito sul monomateriale e i pannolini sembrano solo chiacchiere da quartieri alti: tutto è abbandonato, a caso, tra le auto parcheggiate, nelle aiuole che crescono senza regole.

“Dicono che qui qualcuno ha messo i rifiuti e che non arrivano da soli: è vero”, lamenta un cittadino. “Ma se una cosa del genere succede in centro, dopo qualche giorno viene pulito. Qui ci sono rifiuti abbandonati da anni! Perché noi persone perbene dobbiamo vivere in queste condizioni a causa degli incivili? Cosa possiamo fare noi?”.

Una delle aiuole di via Litoranea sta crescendo pericolosamente verso la strada. Chiediamo a un commerciante della zona cosa ne pensa: “Vediamo i motorini che deviano continuamente da questa vegetazione: non possono stare sulla destra. Di sera è molto pericoloso: se non si interviene, ci sarà un incidente mortale”.

Ci spostiamo al confine con Torre Annunziata e ci segnalano la situazione di via Lucio Beffi, una traversa di via Prota: anche qui, purtroppo, è pericoloso camminare. In auto o in scooter, a causa dell’asfalto irregolare e dei tombini che spuntano continuamente; ma anche a piedi, con diversi pozzetti aperti e segnalati in modo improvvisato per i passanti sfortunati.

“È evidente la necessità di interventi speciali e di manutenzione ordinaria: questa amministrazione non può dimenticare i quartieri dove vivono migliaia di cittadini. Non stiamo parlando di eventi o richieste straordinarie, anche se sarebbero auspicabili: qui è urgente ripristinare i livelli minimi di vivibilità, i cittadini vogliono azioni e risposte concrete”, conclude Langella.

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