La disorganizzazione e le carenze del servizio del 118 dell’Asl di Caserta sono un problema che viene denunciato ogni giorno. Nonostante ciò, la classe dirigente cerca di giustificarsi accusando di pregiudizi e campagne persecutorie coloro che sollevano queste problematiche. In questa provincia, dove la lettura e l’approfondimento sono scarsi, i titoli dei giornali sono l’unica cosa che la popolazione prende in considerazione. Questo permette alla classe dirigente di giustificare le proprie azioni negando l’evidenza e accusando di persecuzione.

Tuttavia, quando un cittadino credibile e professionista racconta la sua esperienza con il servizio del 118, diventa difficile ignorare la realtà. Questa persona ha chiamato la centrale operativa alle 9:30 dopo aver tentato invano di parlare con un operatore per 10 minuti. La chiamata è stata presa in carico solo alle 9:38 e, nonostante la codifica a triage di codice rosso, nessuna ambulanza è arrivata fino alle 11:05. Ogni sollecito viene incontrato con la risposta che non ci sono ambulanze disponibili.

Non possiamo più permettere che il direttore dell’Unità Operativa Complessa dell’Asl di Caserta, il dottor Roberto Mannella, si ritenga intoccabile e non risponda alle critiche. Questo giornale ha più volte denunciato l’inadeguatezza dei mezzi messi a disposizione dall’Asl, come dimostrato dalla morte di Lucia De Gais lo scorso anno. Durante l’estate, con una popolazione di oltre un milione di persone, il 118 aveva solo 3 medici e 3 ambulanze medicalizzate a disposizione di notte. Se il dottor Mannella non è d’accordo con queste affermazioni, dovrebbe confutarle con fatti concreti anziché nascondersi dietro giustificazioni.

Abbiamo atteso per anni un confronto libero e democratico con il dottor Mannella, ma lui ha sempre rifiutato. Questo confronto avrebbe dato l’opportunità di contestare le nostre affermazioni e di fornire risposte chiare. Tuttavia, sembra che il dottor Mannella preferisca coprire le carenze dell’Asl e delle imprese che si aggiudicano gli appalti, anche in presenza di scandali giudiziari come quelli della Misericordia. Le nostre affermazioni non sono false, sono supportate da fatti concreti. Invitiamo il dottor Mannella a rispondere alle nostre critiche in modo trasparente e a fornire riscontri precisi alle nostre tesi.

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