La “banda del buco” è stata smascherata e almeno 9 persone sono state arrestate. I carabinieri di Napoli Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Napoli, nei confronti di 9 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con la cosiddetta “tecnica del buco”. Altre 5 persone sono indagate a piede libero, mentre le operazioni di scavo sono state riprese in un video dai carabinieri.

Le indagini svolte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Centro, dal marzo al luglio 2022, hanno permesso di individuare i modi di operare, i ruoli e i compiti dei membri dell’associazione. Dalla scelta dell’obiettivo, individuato attraverso sopralluoghi mirati per verificare la sua posizione e accessibilità attraverso le reti dei sottoservizi e delle fognature, fino alla fase di scavo, che poteva durare anche due mesi, e infine alla fase esecutiva. Ognuno aveva un ruolo specifico e i membri della banda comunicavano tramite walkie-talkie. C’era anche chi controllava la strada fingendo di portare il cane a passeggio.

Tra i furti commessi, c’è stato anche quello in una boutique di via Chiaia, del valore di 173.000 euro tra scarpe e abbigliamento, ma la refurtiva è stata recuperata e restituita dai carabinieri. Inoltre, è stato compiuto un colpo all’interno dell’ex complesso ospedaliero Gesù e Maria, dove sono stati trafugati oggetti di interesse storico-culturale, tra cui una statua e antichi testi. Durante una perquisizione, sono stati trovati 4 walkie-talkie, auricolari, torce frontali, un disturbatore di frequenze, telefoni cellulari e videocamere.

La banda avrebbe acquistato costose attrezzature professionali per effettuare gli scavi sotterranei necessari per commettere i furti. Inoltre, avrebbero effettuato diversi sopralluoghi prima di scegliere il bersaglio e agire. In totale, sono 14 i membri della “banda del buco” indagati, di cui 9 sono finiti in carcere durante l’operazione dei carabinieri di Napoli Centro.

Tra gli arrestati, ci sono Patrizio Stefanoni, accusato di essere il capo della banda e ideatore dei vari colpi, Gaetano Giordano e Alberto Castiglione, suoi stretti collaboratori, Luca Raiola e Gabriele Iuliano. Tutti partecipavano ai sopralluoghi e alle riunioni organizzative. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Giuseppe Peluso (uno degli scavatori), Andrea Polverino (vedetta con il compito di aprire le botole), Salvatore Spagnuolo e Amalia Granieri (altra vedetta e moglie di Giordano). Per il furto nella boutique di Chiaia, gli scavi sono durati almeno un mese.

Il giudice, nelle pagine dell’ordinanza, scrive: “Impressiona la scaltrezza, l’elevata professionalità e la spregiudicatezza degli appartenenti all’associazione”. Il furto da 173.000 euro è stato vanificato grazie al recupero della refurtiva, causando malumori all’interno della banda. Sono stati compiuti anche diversi furti in provincia, in particolare per rubare catalizzatori dalle auto e recuperare metalli preziosi come palladio, rodio e platino, che valgono più dell’oro. Un singolo ricambio può valere fino a 1.000 euro. Durante le indagini è stata anche ricostruita l’organizzazione di un colpo all’Apple store di piazza Carità per rubare 500-600 telefoni.

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