Al Rummo tutto è pronto per far entrare in funzione i due angiografi collocati nella nuova sala di emodinamica del reparto di Cardiologia e Utic ma mancano le autorizzazioni necessarie per renderli fruibili all’utenza.
Gli angiografi, seppure con un ritardo di qualche mese rispetto alla tabella di marcia stabilita in precedenza, sono stati installati ad agosto, collaudati a ottobre e pagati alla Philips nel mese di novembre. Attualmente, l’adeguamento dei locali è stato completato, gli angiografi sono perfettamente funzionanti e hanno già ottenuto l’autorizzazione dei vigili del fuoco ma l’iter si è bloccato all’Asl che, nonostante le continue sollecitazioni del management, non ha ancora provveduto a rilasciare la documentazione necessaria alla riapertura della struttura destinata a un’utenza con patologie severe a carico dell’apparato cardiovascolare.
I lavori di ristrutturazione per l’installazione dei due angiografi di ultima generazione, iniziati a febbraio 2023, si sono conclusi nel mese di luglio e a fine agosto la Philips ha provveduto a installare gli angiografi, che sono costati più di 2 milioni di euro all’azienda ospedaliera. Si tratta di apparecchiature di ultima generazione che permettono di eseguire procedure complesse, compiute in massima sicurezza per i pazienti e che consentono ai medici di effettuare le più complesse attività diagnostico-interventistiche in ambito vascolare-cardiologico, vascolare-sovraortico e vascolare-periferico, incluse tutte le metodiche di trattamento dell’infarto miocardico acuto.
Tra tutte le malattie, l’infarto miocardico acuto è, per definizione, quello che richiede un immediato intervento finalizzato a salvare la vita del malato e la struttura emodinamica-cardiologia interventistica rappresenta il punto nevralgico per il trattamento tempestivo delle patologie più gravi a carico dell’apparato cardiovascolare. Si tratta di un servizio di vitale importanza che, in questi mesi, è stato assicurato grazie all’angiografo della Radiologia ma c’è necessità assoluta di avere a disposizione i due nuovi angiografi anche in virtù di quanto previsto dalla normativa vigente che impone la presenza di due angiografi nelle sale di emodinamica delle strutture ospedaliere inserite nella rete Ima.
Le lungaggini burocratiche, in più occasioni, hanno impedito l’attivazione di un servizio salvavita per i pazienti del Sannio. In questo momento, il timore che si possa andare incontro alle stesse difficoltà sorte per la riapertura dell’unità complessa di Neurochirurgia e che la fruibilità degli angiografi possa slittare al 2024, è molto forte. Infatti, la Neurochirurgia era pronta per entrare in funzione già nei primi giorni di ottobre del 2022 ma i tempi si erano allungati notevolmente, proprio in attesa delle necessarie autorizzazioni, che avevano ritardato anche la contestuale riapertura delle unità operative di Neurologia e Reumatologia, anch’esse trasferite in altre sedi a causa delle necessità di posti letto dettate dalla pandemia.
La storia infinita degli angiografi del Rummo era cominciata nel 2018, in seguito alle continue interruzioni del servizio causate dalla difficoltà di reperire i pezzi di ricambio del vecchio angiografo che avrebbe dovuto essere sostituito già nel 2016. Nel 2020 erano stati ordinati i due nuovi macchinari ma l’iter si era interrotto in diverse fasi, sempre per motivi burocratici. Finalmente, a gennaio 2023 l’iter era stato rimesso in moto dalla Morgante che era riuscita anche a individuare i locali per trasferire l’Utic e adeguarli per accogliere gli angiografi.