Il Pm antimafia Henry John Woodcock ha ottenuto il trasferimento di Gianluca Formisano dal regime degli arresti domiciliari al carcere. Il Tribunale di Avellino ha accolto la richiesta di Woodcock di aggravamento della misura cautelare a cui era sottoposto Formisano, in relazione agli atti depositati dopo la richiesta di 500 comma 4 e 5. Questi atti riguardavano la falsità delle dichiarazioni rese da Caterina e Ciriaco De Nardo nel processo Aste Ok, in cui Formisano è coinvolto come presunto partecipe al “clan delle aste”.

Nell’ordinanza letta in aula, i giudici avevano già evidenziato che dalla chat tra Caterina De Nardo e Gianluca Formisano, emergeva che i De Nardo erano stati destinatari di offerte di denaro o altre utilità in relazione a situazioni economiche di Ciriaco De Nardo legate alla procedura d’asta oggetto dell’imputazione. Inoltre, i giudici hanno ritenuto che il condizionamento di Ciriaco De Nardo e Caterina De Nardo sia stato determinato proprio da Formisano, come evidenziato dalle chat acquisite durante le indagini.

Il pm Woodcock ha motivato la richiesta di aggravamento della misura cautelare con alcune circostanze emerse dalle chat, tra cui la comunicazione assidua tra i due nel corso degli anni, la presenza della De Nardo a casa di Formisano e la preparazione di una versione comune da fornire durante la deposizione del 16 settembre 2022.

Tutti questi elementi hanno portato a ritenere che il regime degli arresti domiciliari imposto a Formisano il 9 novembre 2020, con divieto di comunicazione con persone estranee al suo nucleo familiare o convivente, non fosse adeguato. Di conseguenza, è stata disposta la custodia in carcere come misura cautelare più idonea.

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