L’indagine sul sindaco di Campoli, Tommaso Nicola Grasso, ha portato alla luce una serie di accuse molto gravi. Pare infatti che il sindaco abbia cercato di evitare il sequestro di ben 24 immobili cedendoli alle sue due figlie, di cui una ancora minorenne. Secondo quanto riportato, questa operazione sarebbe stata una simulazione di compravendita. Il sindaco è finito al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Napoli e dalla Guardia di Finanza riguardante una frode da 150 milioni di euro nel settore della commercializzazione degli idrocarburi.

Il contratto di compravendita, datato 16 maggio 2019, prevedeva che i 24 immobili passassero dalla proprietà di Grasso e della moglie alle loro due figlie. Inoltre, il contratto prevedeva il diritto di abitazione per il sindaco e sua moglie. Le ragazze avrebbero dovuto pagare 180mila euro in 72 rate. Sempre nello stesso giorno, secondo gli inquirenti, è avvenuto un altro trasferimento fittizio di proprietà. Questa volta è stata ceduta alla figlia maggiore della coppia un’abitazione a Roma, di proprietà di una società, del valore di poco più di 212mila euro. Anche in questo caso il pagamento sarebbe avvenuto in 32 rate da 2500 euro.

Inoltre, un anno prima, alla figlia maggiore era stato trasferito il 47% delle quote della stessa società. I finanzieri hanno rilevato diverse anomalie, tra cui una grande discrepanza tra il prezzo della compravendita e il valore degli immobili, stimato complessivamente in 1,3 milioni di euro. Inoltre, le figlie sarebbero impossibilitate a pagare le rate pattuite, in quanto una di loro è ancora minorenne e l’altra non ha un reddito.

Questa vicenda ha sollevato molte polemiche e ha messo in luce un possibile caso di abuso di potere da parte del sindaco. Ora spetta alla giustizia fare chiarezza su questa vicenda e accertare eventuali responsabilità. In ogni caso, questo episodio dimostra ancora una volta quanto sia importante garantire la trasparenza e l’integrità nella gestione della cosa pubblica. Solo così si potrà ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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