I genitori di Aurora restano in carcere. Il giudice Maria Pasqualina Gaudiano della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha respinto la richiesta di scarcerazione per Emanuele Savino e Anna Gammella, presentata dagli avvocati Davide Pascarella e Carlo Perrotta, subito dopo gli interrogatori di garanzia di qualche giorno fa. I due, rispettivamente 26 e 19 anni, sono stati arrestati lo scorso 14 novembre con l’accusa di concorso in omicidio volontario pluriaggravato e maltrattamenti in famiglia.

Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini affidate ai carabinieri della stazione locale con la supervisione della Compagnia di Maddaloni, avrebbero maltrattato la piccola deceduta a soli 45 giorni di vita e dopo averle provocato una ferita alla testa, come è emerso dall’esito della doppia autopsia effettuata sul corpo della bambina trovata morta nella culla, non le avrebbero prestato le cure necessarie. In particolare, secondo il giudice, per la madre, nonostante sia incinta di cinque settimane, così come dimostrato dal suo avvocato, sussistono “esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. In particolare, la madre, anche se avesse avuto una misura cautelare alternativa, come ad esempio gli arresti domiciliari, avrebbe comunque avuto l’opportunità di esercitare il pericolo di inquinamento delle prove.

Intanto, il pm Stefania Santillo sta continuando a indagare a 360 gradi per trovare risposte ai tanti interrogativi che sono emersi nella fase degli interrogatori di garanzia. Non è escluso che potrebbero essere ascoltate altre persone informate sui fatti. Durante il suo interrogatorio, la madre ha scagionato il compagno dichiarando che non ha colpito Aurora alla testa, ma che la bambina sarebbe stata vittima di un incidente domestico. Nei giorni scorsi, è emersa un’altra versione, ovvero quella di un incidente legato alla presenza in casa dei due fratellini di due e tre anni, che avrebbero ferito la sorellina più piccola forse lanciando un giocattolo. L’ipotesi, al momento, è sotto esame da parte della Procura. I legali hanno presentato un ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere una misura alternativa al carcere.

Intanto, l’assistente sociale del Comune di Santa Maria a Vico, Anna Izzo, ha fatto nuovamente visita ai due fratellini della neonata che si trovano in una casa famiglia, dopo il provvedimento a firma del tribunale dei minori di Napoli. I bambini, che continuano ad essere monitorati da un team medico, sono in ottime condizioni. Sono stati sottoposti a visite specialistiche presso l’ospedale “Santobono” di Napoli. Il sindaco Andrea Pirozzi, che si tiene informato sulle loro condizioni, si è detto fiducioso del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine e ha dichiarato che non lascerà i piccoli da soli. Nei giorni scorsi, il nonno paterno, un ex commerciante molto conosciuto nella Valle di Suessola, che abita nello stesso edificio dei genitori di Aurora, gli ha chiesto notizie dei nipoti.

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