Archiviata l’accusa di truffa per un uomo di 63 anni di Battipaglia. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Paolo Valiante del Tribunale di Salerno, dopo che l’avvocato dell’imprenditore ha presentato in udienza una copia di una diffida stragiudiziale inviata due mesi prima della denuncia dal colosso del latte, che si era costituito parte civile nel processo con il patrocinio dell’avvocato Diego Mastrolia, con l’intento di recuperare l’importo controverso. L’uomo di 63 anni, come riportato dal quotidiano La Città, è il titolare di un’azienda casearia di Battipaglia che forniva latte crudo di alta qualità alla Centrale del latte. Tuttavia, la società salernitana decise improvvisamente di interrompere i rapporti con l’azienda del Sele. Alla fine della relazione professionale, le parti procedettero alla valutazione delle somme non pagate: emerse così che l’imprenditore di Battipaglia vantava un credito di 422.307 euro. In quel periodo, nel 2018, il vecchio fornitore fornì ai dipendenti dell’azienda salernitana le coordinate bancarie del suo conto corrente per il pagamento della fattura. Il denaro dovuto fu quindi accreditato il 28 novembre. Tuttavia, precedentemente, l’imprenditore caseario aveva ceduto i crediti a un’altra banca e, quindi, dopo il pagamento, i riscossori dell’istituto di credito si presentarono alla Centrale per incassare la fattura rimasta scoperta. La società Newlat aveva versato i 422mila euro sul conto corrente aperto presso un altro istituto di credito. Il 17 aprile 2019, gli avvocati della Centrale del latte denunciarono il vecchio fornitore.

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