Processo imminente per gli indagati degli attentati incendiari a Capua
L’inchiesta condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sta arrivando a un punto di svolta. Dopo aver concluso le indagini preliminari, il pubblico ministero Gerardina Cozzolino si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per quattro persone coinvolte in due attentati incendiari ai danni di un nucleo familiare di Capua.
I nomi degli indagati sono Claudio Sinapi, titolare di una palestra a Vitulazio, sua moglie Annamaria Fortino, Renaldo Likaj e Gazmir Shahu, entrambi albanesi. Tutto ha avuto inizio quando le vittime hanno acquistato una casa in piazza Di Rauso a Capua, immobile conteso anche dai coniugi Sinapi.
Le vessazioni subite dalle vittime sono state molteplici e gravi. Oltre a graffi al portoncino d’ingresso e grondaie tappate, sono state proferite minacce di morte nei confronti del capofamiglia e dei suoi parenti. La famiglia vive un clima di terrore e intimidazioni costanti.
In seguito al rifiuto di vendere la casa a un prezzo troppo basso, sono stati compiuti due raid incendiari. Nel novembre 2022 è stata data alle fiamme una Fiat 500 di proprietà del capofamiglia, mentre nel maggio 2023 è stata bruciata una C3 di proprietà della figlia. Secondo le indagini, i coniugi Sinapi avrebbero assoldato i due albanesi per compiere gli attentati incendiari.
Gli indagati, che sono stati colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare lo scorso luglio, sono difesi dagli avvocati Giuseppe Stellato e Paolo Di Furia. L’inchiesta si avvia verso il processo, che potrà finalmente fare luce su questa vicenda di violenza e intimidazione.