L’infortunio avvenuto nel marzo del 2019 a Pastorano ha portato alla luce una situazione di grave negligenza da parte dei responsabili della Multicedi. Oggi si è tenuta l’udienza in cui il responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Multicedi ha testimoniato contro gli imputati: Pietro Ragozzino, legale rappresentante dell’azienda, Salvatore Luiso, legale rappresentante della Due Elle Multiservizi e Gennaro Rossi, coordinatore della sicurezza all’interno del capannone in cui ha perso la vita Antonello Migliaccio, operaio di 39 anni.

La tragedia è avvenuta il 4 marzo del 2019 nello stabilimento del Centro Multicedi di Pastorano. Migliaccio stava guidando un sollevatore elettrico quando è avvenuto l’incidente che gli è stato fatale. Il teste ha dichiarato che i lavori nel capannone, quella mattina, non erano ancora iniziati a causa della tardiva comunicazione dei pos delle ditte operatrici.

Questo evento mette in luce un grave problema di sicurezza all’interno dell’azienda. È inaccettabile che i lavoratori siano esposti a rischi così elevati a causa della negligenza dei responsabili. È fondamentale che vengano adottate misure di prevenzione e protezione adeguate per evitare che tragedie come questa si ripetano in futuro.

La morte di Antonello Migliaccio è una tragedia che avrebbe potuto essere evitata se fossero state prese le giuste precauzioni. È necessario che vengano individuati e puniti i responsabili di questa grave negligenza. La sicurezza dei lavoratori deve essere una priorità assoluta per tutte le aziende, e non possono essere tollerate mancanze di questo genere.

Speriamo che questo processo porti a una giusta sentenza e che si tratti di un monito per tutte le aziende affinché si impegnino a garantire la sicurezza dei propri dipendenti. Nessuna vita dovrebbe essere persa a causa di mancanza di attenzione e di rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. È tempo che si ponga fine a questa situazione e che si faccia tutto il possibile per evitare futuri incidenti simili.

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