L’approccio delle festività natalizie e in particolare del Capodanno mette in moto il meccanismo della produzione dei fuochi d’artificio illegali.
Mentre si aspettano i soliti botti dedicati ai calciatori del Napoli, c’è qualcuno che a Qualiano si è anticipato con una novità culinaria: il “provoloncino” da mezzo chilogrammo di esplosivo.
È stato scoperto dai finanzieri della Compagnia di Pozzuoli che, nei giorni scorsi, hanno trovato un altro laboratorio clandestino adibito alla fabbricazione di prodotti pirotecnici illegali, situato nel centro di Qualiano.
All’interno del laboratorio sono stati sequestrati oltre 5.000 articoli, tra fuochi d’artificio e ordigni esplosivi artigianali simili a “provoloncini” in vendita in tutti i caseifici e i negozi di alimentari. L’unica differenza è che contengono mezzo chilo di polvere pirica.
Complessivamente, i finanzieri hanno sequestrato circa 800 kg di materiale esplosivo illegale, oltre a piccole quantità di marijuana pronte per lo spaccio.
Il responsabile è stato arrestato in flagranza per i reati di produzione e detenzione di armi e/o esplosivi, omissione di denuncia di materiale esplosivo e detenzione di sostanze stupefacenti. Gli è stata imposta la misura dell’obbligo di dimora.
I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, invece, nel contesto delle attività di contrasto alla commercializzazione illecita di fuochi d’artificio e prodotti pericolosi, hanno scoperto un laboratorio clandestino a Napoli, nel quartiere Secondigliano.
L’attività commerciale, dotata delle autorizzazioni previste, era in realtà un vero e proprio opificio per la fabbricazione di prodotti pirotecnici illegali destinati a un mercato parallelo nascosto.
I militari, con la collaborazione del personale del Nucleo Artificieri della Questura di Napoli, hanno constatato la pericolosità assoluta dell’opificio, sia per la presenza di polvere pirotecnica sparsa ovunque che per la grande quantità di materia esplosiva.
A Secondigliano sono stati recuperati oltre 5.200 ordigni esplosivi artigianali di tipo “Cobra”, vari materiali per la loro fabbricazione (principalmente polvere di alluminio e perclorato di potassio) e oltre 1.500 involucri per confezionare i prodotti, per un peso totale di 380 kg.
Il responsabile è stato arrestato in flagranza per la fabbricazione illegale di esplosivi e il suo esercizio commerciale, anche se formalmente in regola, è stato sequestrato come misura cautelativa, data la possibile connessione con l’attività di fabbricazione clandestina scoperta.
Queste operazioni testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare la criminalità organizzata, anche nel settore della produzione e commercializzazione illecita di prodotti pirotecnici, che può costituire un grave pericolo per la sicurezza pubblica.