Morte sospetta al Ruggi: la richiesta di giustizia per una madre

Un’altra morte sospetta è avvenuta presso il Ruggi. È quanto denuncia Patrizia Santoro, residente nella zona orientale della città di Salerno, che chiede giustizia per sua madre e sostiene che se qualcuno ha commesso degli errori, deve pagare.

Sua madre è stata ricoverata al Pronto Soccorso per tre giorni. “Mia madre veniva legata mani e piedi, mi dicevano che era agitata ma l’ho ritrovata livida, in condizioni pietose”, ha raccontato Patrizia. “Durante il ricovero in ospedale, mia madre non è stata cambiata, non ha mangiato né bevuto. Anzi, dirò di più: mia madre si è versata accidentalmente del liquido addosso e quando ho potuto vederla aveva tutti gli indumenti bagnati”.

La donna ha riferito al personale infermieristico quanto accaduto e ha minacciato di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. “Dopo il ricovero al Pronto Soccorso, durato tre giorni, mia madre è stata trasferita presso il reparto di pneumologia. Ho precisato fin da subito i suoi problemi cronici ed è stata sottoposta a una prima broncoscopia, dalla quale è emersa la presenza di un dente nei polmoni. Ma il giorno dopo la diagnosi era cambiata e il dente non c’era più”, ha raccontato ancora la Santoro. “Durante il ricovero, il personale infermieristico non si era accorto del lavaggio finito e ho trovato mia madre con il braccio gonfio”.

Un vero e proprio inferno che è durato diverse settimane: il 26 ottobre, sangue nel catetere ha costretto l’anziana signora a tornare nuovamente al Pronto Soccorso con un nuovo ricovero. “Mia madre risulta positiva al Covid, ma a casa abbiamo fatto tutti i tamponi ed eravamo negativi. Non potevamo averla contagiata noi”, ha detto la signora Patrizia, che in quei giorni si è dovuta accontentare di poche parole scambiate con i medici.

“Il giovedì il dottore mi dice che mia madre stava meglio e sarebbe stata dimessa presto, mentre il venerdì un altro medico mi dice che era in gravi condizioni e che per lei non c’era più nulla da fare. Ho chiesto di portarla a casa, ma i medici mi hanno detto che non aveva mangiato in quei giorni. Sono riuscita a vederla solo una volta e abbiamo pranzato tranquillamente insieme. Mia madre è morta il giorno dopo a casa, in ambulanza era serena, ma leggevo paura e dolore nei suoi occhi. È un mese che non è più tra noi e io voglio solo ottenere giustizia”, ha concluso Patrizia.

La famiglia Santoro si è rivolta anche al Tribunale per i Diritti del Malato per cercare giustizia in questo caso.

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