Pietro Di Dona, un uomo di 51 anni di San Cipriano d’Aversa, ha ammesso di aver commesso reati relativi a patenti di guida e permessi di soggiorno falsi, ma ha negato di essere a capo di un’associazione criminale. Di Dona è stato coinvolto insieme ad altre 6 persone in un’operazione condotta dai Carabinieri di Caserta e coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’operazione ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere, poiché i sospettati sono stati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine ha permesso di individuare una struttura dedicata alla falsificazione di patenti di guida e attestati di residenza per cittadini extracomunitari che avevano bisogno di ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. I membri del gruppo, una volta individuati i soggetti extracomunitari, si procuravano patenti di guida con sigilli falsi dello Stato o falsificavano attestati di residenza con timbri falsi del Comune. Questa documentazione veniva poi ceduta ai cittadini extracomunitari in cambio di pagamenti che variavano da 1.000 a 2.000 euro, e veniva utilizzata per richiedere il permesso di soggiorno.

L’indagine ha anche permesso di identificare i ruoli e i compiti di ciascun indagato. Alcuni si occupavano di trovare clienti, altri scattavano foto con lo smartphone da utilizzare sulle patenti false, altri ancora riproducevano i documenti falsi con i timbri falsi del Comune. C’erano anche coloro che consegnavano i documenti e riscuotevano i pagamenti in contanti e chi possedeva una carta Postepay su cui il gruppo riceveva i versamenti in denaro.

Sono stati sequestrati oltre 60 documenti di guida falsi e sono state sospese oltre 140 pratiche di rilascio del permesso di soggiorno. Pietro Di Dona ha ammesso la sua colpevolezza per i reati contestati, ma ha negato di essere coinvolto nell’associazione criminale. Ora spetta alla magistratura valutare le prove e decidere sulle responsabilità degli indagati.

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