Un padre riabbraccia suo figlio dopo una lunga battaglia legale

Rocco, un uomo di 47 anni noto sui social network come “papà separato”, è finalmente riuscito a riunirsi con suo figlio dopo quattro lunghi anni di separazione. Questa storia di paternità negata ha visto il padre combattere per oltre un decennio nei tribunali per ottenere il riconoscimento dei suoi diritti. Solo alcune settimane fa, il giudice del tribunale civile ha respinto l’ultimo appello dell’ex moglie contro la sentenza di divorzio, garantendo a Rocco l’affido esclusivo del figlio.

Questo risultato è stato ottenuto dopo anni di cause e procedimenti legali. Il tribunale ha condannato la madre del bambino a un anno e 4 mesi di reclusione per sottrazione di minore e ha stabilito l’affidamento esclusivo rafforzato al padre. Questa è solo una delle numerose denunce e procedimenti che Rocco ha affrontato nel corso degli anni. Attualmente, è coinvolto in un processo per stalking.

Recentemente, il tribunale di Eboli ha emesso una sentenza di prescrizione in un altro procedimento intentato dall’ex suocera, che aveva accusato Rocco di minacce e lesioni. Nonostante avesse presentato prove video che smentivano le accuse, Rocco non ha ottenuto giustizia. Queste denunce e procedimenti hanno tenuto Rocco lontano da suo figlio per anni, strumentalizzando la giustizia a suo svantaggio.

La vicenda ha avuto inizio nel 2008, quando la famiglia si è trasferita da Salerno a Verona. Nel 2010, la moglie ha lasciato il marito e il figlio per tornare a Salerno. Nel maggio 2012, quando il bambino aveva solo 6 anni, la madre ha comunicato al marito l’intenzione di portare con sé il figlio. Tuttavia, né la madre né il bambino sono mai tornati a Verona e nel 2015 i contatti tra il padre e il figlio si sono interrotti completamente.

La svolta è arrivata nel settembre 2019, quando il Tribunale ha stabilito l’affido esclusivo del minore al padre. Nel 2021, i servizi sociali hanno sospeso le telefonate tra la madre e il figlio e nel 2022 è stata emessa la sentenza di divorzio che ha confermato l’affido esclusivo rafforzato al padre.

Questa storia mette in luce l’importanza di non abusare del sistema giudiziario per scopi personali. Rocco ha perso anni preziosi con suo figlio a causa di accuse infondate, dimostrando quanto sia pericoloso ingolfare la giustizia con accuse fasulle. Speriamo che questa vicenda possa servire da esempio per garantire che i veri casi di violenza e ingiustizia non vengano oscurati da denunce infondate.

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