Ercolano, torna la passeggiata anti-racket: “Uniti per dire no alla camorra”
Si avvicina l’appuntamento tradizionale con la passeggiata anti-racket lungo le strade di Ercolano. In vista delle festività natalizie, periodo tradizionalmente “caldo” per i commercianti, che in passato sono stati oppressi dalle richieste di pizzo dei clan, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Buonajuto, insieme ai rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine, scenderanno in strada insieme all’associazione anti-racket per ribadire il loro “no” alla camorra.
La marcia per la legalità partirà alle 10 di giovedì 7 dicembre dall’ingresso del Parco archeologico di corso Resina. Il “corteo istituzionale” attraverserà le vie del centro e consegnerà ai commercianti l’adesivo simbolo della lotta al pizzo. “A Natale, la criminalità organizzata entrava nei negozi a chiedere il pizzo, adesso ci saranno le istituzioni”, è il grido di battaglia del sindaco di Italia Viva.
Inoltre, i membri dell’associazione anti-racket consegneranno ai commercianti dei volantini con il numero di telefono della FAI (081-5519555), creato per ricevere richieste di aiuto in caso di “bussate” dei signori del pizzo. “Manteniamo alta l’asticella della legalità. Facciamo sentire, ancora una volta, la vicinanza delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura al tessuto commerciale e imprenditoriale della città di Ercolano”, prosegue il sindaco Ciro Buonajuto, vicepresidente nazionale Anci. “Perché indietro non si torna: il passato pieno di camorra, paura, violenza e insicurezza non ci appartiene più”.
Questo è un chiaro riferimento agli anni di piombo vissuti sotto il Vesuvio, quando i due clan criminali del territorio, il clan Iacomino-Birra e i clan Ascione-Papale, si contendevano il controllo del racket criminale.
Successivamente, il coraggio dei primi imprenditori e commercianti pronti a denunciare i propri aguzzini ha permesso alle forze dell’ordine di smantellare il “sistema” creato nella città degli Scavi, attraverso l’arresto di decine di boss e soldati della camorra.
Così è nato il “modello-Ercolano”, diventato un caso di studio non solo in Italia, ma in tutta Europa. Secondo Pasquale Del Prete, presidente dell’associazione Fai anti-racket locale, “il modello Ercolano si basa sulla fiducia. Una fiducia che ci ha dato la forza di reagire. Solo rimanendo uniti e lavorando per un obiettivo comune possiamo sconfiggere la criminalità organizzata. Non dobbiamo mai dare nulla per scontato, le conquiste richiedono impegno e sacrificio”.
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