Il dramma della piccola I., una bambina di soli 19 mesi ricoverata in terapia intensiva presso l’ospedale Santobono di Napoli dopo un’attesa inutile presso l’ospedale di Battipaglia, è diventato il dramma di un’intera comunità. Mentre la famiglia si è chiusa a riccio, tutta la città sta condividendo il dolore della famiglia, che teme per il destino della piccola. La notte tra lunedì e martedì, secondo le poche informazioni trapelate, è passata senza sostanziali novità. La bambina è ancora ricoverata presso l’ospedale di Napoli, dove si sospetta una bronchiolite. I genitori hanno chiesto rispetto per la difficile situazione che stanno affrontando. L’ultima frase del padre della piccola è quella a cui tutti si aggrappano: “E ora mia principessa, usa tutta la tua forza, come hai sempre dimostrato fin dal primo giorno in cui sei nata, e torniamo a casa”.

Questo è il desiderio di tutti i cittadini di Battipaglia e non solo: decine di messaggi di solidarietà sono stati inviati dai concittadini, che sperano in un lieto fine. Resta l’amarezza per quanto accaduto. Molti hanno criticato la precaria situazione dell’ospedale di Battipaglia. Mentre l’ASL Salerno ha pianificato la costruzione del nuovo polo, le attese e i disservizi continuano. In questo senso, dopo la denuncia della Fials Salerno, anche il gruppo politico Noi Moderati Salerno ha preso una posizione dura. Il coordinatore provinciale del partito ha alzato la voce dicendo: “Un altro caso di malasanità nella provincia di Salerno, ora non possiamo più tacere – dichiara Luigi Cerruti – crediamo sia il momento di far sentire la nostra voce per proteggere i cittadini”. Al suo fianco, anche i coordinatori di Battipaglia ed Eboli: “È una storia drammatica, dal racconto del padre sui social emerge tutta la disperazione della famiglia. I pronto soccorso dovrebbero proteggere i cittadini, non metterli in pericolo di vita – hanno dichiarato Tucci e La Brocca – Questo non è il primo episodio, non possiamo dimenticare cosa succede al Ruggi d’Aragona e l’impegno del deputato Pino Bicchielli che di recente ha sollevato la questione al ministro della Giustizia Nordio. Dobbiamo cambiare rotta, dare risposte serie perché i cittadini hanno perso fiducia nella sanità pubblica”. Nel frattempo, non sono arrivate prese di posizione ufficiali dall’amministrazione sanitaria, né sul caso della piccola I., né sulle accuse dei nuovi ricoveri su barelle nei corridoi. Tutto è rimandato a quando, speriamo tutti, la piccola tornerà tra le braccia dei suoi cari.

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