Alberico Gambino, ex sindaco di Pagani, è stato assolto da tutti e sei i procedimenti giudiziari a cui è stato sottoposto. L’ultimo, scaturito dall’inchiesta Linea d’Ombra, è stato il più pesante, ma Gambino ha dichiarato di voler archiviare tutto e guardare avanti. Durante la conferenza stampa con i suoi avvocati, il professor Alessandro Diddi e il penalista Giovanni Annunziata, si è mostrato provato nel ripercorrere i ricordi di questi anni. Le sue figlie erano solo delle bambine al momento degli avvenimenti, la più grande sogna oggi di diventare magistrato e crede che la magistratura abbia bisogno di persone giuste. Gambino, oggi membro di Fratelli d’Italia, non usa mai parole fuori posto, come suo solito. La prima telefonata che ha ricevuto è stata da parte del suo amico, oggi vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, di cui è anche capo segreteria. Ricorda con affetto la battaglia che Giorgia Meloni, nel 2015, ha combattuto in sua difesa durante una trasmissione televisiva. Grazie a quest’intervento, Gambino è riuscito a essere eletto consigliere regionale nonostante un secondo mandato di cattura pendesse sulla sua testa. Ora, con i suoi avvocati, aspetta le motivazioni della Corte d’Appello di Napoli, ma pensa di procedere con una richiesta di risarcimento, non per una questione economica, ma per un senso di rivalsa contro l’ingiustizia subita. Gambino sottolinea che non si sente una vittima, ma durante i ventuno mesi trascorsi in carcere, a Fuorni, ai domiciliari, in cella e di nuovo a casa, ha subito molte umiliazioni. Crede che l’intera comunità di Pagani sia stata mortificata, poiché è stata indicata come un paese di camorristi, mentre la maggior parte delle persone non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata. Gambino ritiene che la criminalità debba pagare e stia pagando, ma si rende conto che la parola di una persona onesta vale meno di quella di un delinquente. Durante il suo periodo in carcere, è stato trattato in modo umiliante e veniva controllato fino a cinque o sei volte al giorno a casa sua. Sorride quando si parla di una possibile candidatura alle elezioni europee e afferma di essere a disposizione del suo partito. Per il professor Diddi, che ha anche avuto un ruolo importante nel caso di Emanuela Orlandi, Gambino è vittima di un errore giudiziario che dovrebbe essere preso come esempio, come nel caso di Enzo Tortora. Diddi sostiene che la magistratura e la politica devono dialogare e fare pace. Annunziata aggiunge che si è parlato di un sistema a Pagani, ma non sono state presentate prove. Gli avvocati ritengono che le indagini siano state approssimative e che se fossero state approfondite, avrebbero evitato a Gambino di finire in carcere.