Nicola Rosselli Sedie rotte, pannelli per aria, impianto di microfoni danneggiato, porte divelte. Ennesimo raid vandalico ai danni di Palazzo Rebursa. Questa volta si è agito di notte e l’obiettivo, a quanto pare, era solo quello di fare danni gratuiti ad un edificio che è stato ristrutturato praticamente un anno fa, utilizzato solo negli ultimi mesi dell’amministrazione guidata da Alfonso Golia, ma mai veramente valorizzato, nonostante si siano pensati gli utilizzi pi. disparati. Nel corso della notte tra domenica e lunedì una vera e propria banda, stando ai danni provocati, ha fatto irruzione nell’immobile difeso da porte d’ingresso facilmente superabili, come già era stato fatto in precedenza. Questa volta, però, al contrario delle volte precedenti, i vandali di turno non si sono limitati a danneggiare gli infissi, ma sono andati oltre. Senza alcun motivo, almeno apparente, hanno iniziato a buttare per aria le sedie che erano state acquistate da poco per consentire lo svolgimento di alcuni convegni e altre manifestazioni culturali che avevano visti impegnati soprattutto i ragazzi. Ma non si sono fermati, hanno divelto porte e pannelli, hanno strappato fili. Ad un certo punto sono andati via, forse disturbati da qualche rumore che li ha messi in allarme. Anche questa volta, come in precedenza, nemmeno la presenza di telecamere di videosorveglianza che avrebbero potuto aiutare le forze dell’ordine all’identificazione di questi moderni Attila. Non c’erano nemmeno la vigilanza privata appaltata dall’amministrazione Golia che monitorava la struttura anche attraverso telecamere. Il contratto, infatti, è scaduto da poco meno di un mese e non è stato rinnovato. Il palazzo fa parte della storia della città. Con la precedente amministrazione si era avviato un recupero che lo ha riportato alle forme originarie eliminando le superfetazioni che si erano registrate nel corso dei secoli. L’obiettivo era farlo diventare sede di un museo costola del MAN, il Museo Archeologico di Napoli, che avrebbe dovuto ospitare reperti archeologici e altre opere d’arte recuperati dopo essere stati trafugati, ma il progetto è rimasto tale dopo annunci che non hanno avuto seguito.

Nuovo raid vandalico a palazzo Rebursa: sedie rotte, pannelli danneggiati, impianto di microfoni distrutto. L’edificio, ristrutturato un anno fa, è stato preso di mira da una banda di vandali che ha agito di notte, senza apparente motivo se non quello di fare danni gratuiti. Nonostante sia stato utilizzato solo negli ultimi mesi dell’amministrazione precedente, palazzo Rebursa non è mai stato valorizzato come avrebbe dovuto. Durante la notte tra domenica e lunedì, i vandali hanno fatto irruzione nell’immobile attraverso porte facilmente superabili, come era già successo in passato. Tuttavia, questa volta hanno superato il limite danneggiando non solo gli infissi, ma anche le sedie appena acquistate per consentire lo svolgimento di convegni e manifestazioni culturali. Hanno divelto porte e pannelli, strappato fili. Poi, forse disturbati da qualche rumore, sono fuggiti. Come in precedenza, mancavano telecamere di videosorveglianza e la vigilanza privata, appaltata dall’amministrazione precedente, non era più presente. Il contratto era scaduto da meno di un mese e non è stato rinnovato. Palazzo Rebursa fa parte della storia della città ed è stato oggetto di un recupero che lo ha riportato alle sue forme originali. L’obiettivo era trasformarlo in un museo affiliato al Museo Archeologico di Napoli, ma il progetto è rimasto solo un annuncio.

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