Perito del Tribunale e perito di difesa concordano sulle conclusioni del caso. Tuttavia, il primo ritiene che il giovane possa rimanere in carcere e partecipare al processo, mentre il secondo sostiene che sia necessario un trattamento adeguato per Francesco Plumitallo.

Oggi si è svolto l’incidente probatorio nel processo a Francesco Plumitallo, il giovane di 30 anni di Capodrise che ha confessato di aver strangolato sua madre, Patrizia Lombardi Vella, di 55 anni. L’incidente probatorio è avvenuto dopo la perizia psichiatrica, di fronte alla dott.ssa Alessandra Grammatica, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Prima è stato sentito il perito nominato dal Giudice, lo psichiatra dott. Raffaele Sperandeo, e poi il consulente psichiatra della difesa, il dott. Giovanni D’Angelo. Entrambi hanno concluso che il giovane era completamente incapace di intendere e volere al momento del delitto a causa di una malattia mentale totale.

Tuttavia, mentre il dott. Sperandeo ritiene che il giovane possa partecipare consapevolmente al processo, il dott. D’Angelo ha concluso diversamente, sostenendo la sua incapacità. La richiesta di perizia psichiatrica è stata presentata dai difensori di Francesco Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, durante l’udienza di convalida dell’arresto. Successivamente, il Pubblico Ministero dott. Giacomo Urbano ha presentato una richiesta analoga di incidente probatorio.

Il Giudice, che aveva ordinato il carcere per il giovane e il controllo a vista per timore di autolesionismo, si trova ora di fronte ad una scelta: lasciare Francesco in carcere o trasferirlo in una struttura adeguata dove potrà ricevere cure psichiatriche per evitare che possa ripetere un gesto insano o togliersi la vita. Si potrebbe ipotizzare il trasferimento in una struttura come la REIMS.

Il tragico evento è avvenuto la mattina di martedì 14 novembre in un appartamento nel palazzo della famiglia Vella, in via Santa Maria degli Angeli. Secondo la versione fornita da Francesco, stava facendo colazione con sua madre quando si è avvicinato a lei, l’ha abbracciata e poi l’ha strangolata da dietro. Quando entrambi sono caduti a terra, l’ha accarezzata. È stato lui stesso a chiamare la polizia e suo zio, don Gianni Vella, sacerdote. Successivamente, Francesco Plumitallo ha confessato l’accaduto al Pubblico Ministero dott. Giacomo Urbano e alla dott.ssa Alessandra Grammatica. Ha descritto la scena, di cui ricorda pochissimo, come un momento di raptus in cui non aveva preso i farmaci prescritti dal Centro d’Igiene Mentale di Marcianise e aveva perso completamente il controllo.

È stata effettuata l’autopsia sul corpo di Rosa da parte del medico legale dott. Omero Pinto, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, ma non si conoscono ancora i risultati. Ora si attende la decisione del Giudice sul proseguimento del processo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui