Il nuovo Parco urbano intitolato al magistrato Rosario Angelo Livatino è stato inaugurato di recente dopo i lavori di riqualificazione. Questo parco testimonia l’impegno della Commissione straordinaria nel contrastare l’illegalità e la criminalità, mantenendo viva la memoria di chi si è sacrificato per la giustizia e il bene della collettività.

Il giudice Livatino, proclamato beato il 9 maggio 2021, ha combattuto la mafia attraverso la confisca dei beni. La decisione di intitolare il parco a lui è stata presa per l’impegno che ha dimostrato in un contesto storico e sociale complesso, che ha portato al suo assassinio. Giovanni Paolo II lo definì “Martire della Giustizia ed indirettamente della Fede”, perché il suo senso di giustizia era strettamente legato alla sua fede.

Livatino è stato un maestro e un precursore nell’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali contro i membri delle organizzazioni criminali. La confisca dei beni ha portato alla perdita di consenso e di ricchezze per i mafiosi, rendendo più efficace il contrasto alla criminalità rispetto alla semplice detenzione.

Una delle frasi che il giudice Livatino amava ripetere e che dovrebbe essere incisa in tutti i luoghi di giustizia è la seguente: “per giudicare occorre la luce e nessun uomo è luce a se stesso”. Questa frase rappresenta l’importanza di agire con integrità e imparzialità nel sistema giudiziario.

Il Parco urbano intitolato a Rosario Angelo Livatino è un simbolo di speranza e di lotta contro la criminalità. Attraverso la sua memoria, si vuole ricordare il coraggio e l’impegno di chi ha combattuto per la giustizia e il bene comune.

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