Arrivano le prime condanne per l’inchiesta sulle infiltrazioni della camorra nella vendita di cappelle gentilizie al cimitero di Santa Maria a Vico. Il giudice De Bellis del tribunale di Napoli ha emesso il verdetto all’esito dell’udienza preliminare. Carmine De Lucia, ex consigliere comunale a Reggio Emilia, è stato condannato a 2 anni con il beneficio della sospensione della pena. Carmine Liparulo ha ricevuto una condanna di 5 anni e 2 mesi, mentre Domenico Nuzzo, alias Mimmariello, è stato condannato a 9 anni di reclusione. Questi tre imputati hanno scelto il rito abbreviato.
Il giudice ha invece deciso il non luogo a procedere per l’ex vicesindaco e vicepresidente della Provincia Carmine Crisci e per Nuzzo per un’ipotesi di corruzione relativa ad una cappella gentilizia.
Gli altri imputati, tra cui Crisci, il dipendente comunale Giovanni Papa, Giuseppe Pascarella, Felice Valentino, Michele Diglio, Antonio Sgambato, Clemente De Lucia e Pietro Carfora, sono stati rinviati a giudizio dinanzi alla seconda sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il processo inizierà all’inizio di gennaio.
Secondo quanto emerso, Nuzzo, legato al clan Massaro, avrebbe esercitato pressioni sul titolare della società che si occupava dell’ampliamento del cimitero per ottenere una cappella gentilizia del valore di 44mila euro. In seguito, avrebbe ottenuto l’assegnazione di altre cappelle utilizzando documentazione falsa.
Il Comune di Santa Maria a Vico si è costituito parte civile nel processo.