I fratelli Ernesto, Giuseppe e Costantino Cantile, di San Cipriano d’Aversa, sono stati messi alla prova dai servizi sociali. Sono accusati di aver sequestrato, legato ad un albero e picchiato un ragazzo di Casapesenna per una foto pubblicata su Instagram.
Il Tribunale di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere ha accolto l’istanza presentata dal legale dei tre fratelli sanciprianesi, l’avvocato Ferdinando Letizia. I tre fratelli, attualmente detenuti presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, potranno svolgere attività lavorativa presso ditte edili di Castel Volturno e San Marcellino.
Secondo quanto accertato dalla Procura Normanna, i tre fratelli avrebbero aggredito un 31enne di Casapesenna ritenuto responsabile della pubblicazione di una foto su un profilo Instagram falso. La foto ritraeva uno dei fratelli con una parrucca femminile. Gli inquirenti sostengono che i tre fratelli abbiano legato e picchiato il 31enne, conducendolo in un terreno di Villa Literno e lasciandolo vicino ad un albero.
Questo caso di violenza legato all’uso dei social media mette ancora una volta in evidenza i rischi e i pericoli che possono derivare dall’uso irresponsabile di queste piattaforme. È importante educare e sensibilizzare i giovani sull’importanza del rispetto reciproco e della tutela della privacy online.
Inoltre, è fondamentale che le autorità competenti siano in grado di intervenire tempestivamente ed efficacemente per prevenire e reprimere casi di cyberbullismo e violenza online. L’istituzione di servizi sociali e di leggi adeguate può contribuire a contrastare questo fenomeno e a garantire la sicurezza di tutti gli utenti delle piattaforme digitali.
La messa alla prova dei tre fratelli Cantile potrebbe essere un’opportunità per loro di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e di riscattarsi. Speriamo che siano in grado di imparare dalla propria esperienza e di contribuire alla costruzione di una società più rispettosa e consapevole dell’importanza della convivenza pacifica e del rispetto reciproco.