“Lasciare tutto com’è non garantirà sicurezza per chi percorre la Telesina. Le istituzioni devono dare ben altre risposte ai problemi”. È ancora polemica sull’arteria più discussa e contestata della provincia, da qualche tempo oggetto stabilmente anche delle cronache nazionali per la inusitata concentrazione di autovelox nel solo tratto sannita. Una evidente anomalia che però finora non ha determinato provvedimenti modificativi dell’assetto in vigore dal 2011 in virtù di un decreto prefettizio. E neanche l’ultimo vertice svoltosi mercoledì a Palazzo del Governo ha rinvenuto le ragioni di una riduzione degli impianti attivi, ben 6, cui se ne aggiungerà presto un settimo in territorio di Solopaca (direzione Caianello). L’Osservatorio per il monitoraggio e la pianificazione degli interventi sulla incidentalità stradale svoltosi in Prefettura, alla presenza di Polstrada, Anas, e degli altri competenti, ha ritenuto di non modificare l’attuale dislocazione dei rilevatori di velocità. Immutata anche la calendarizzazione delle attivazioni, per la quale i dispositivi sono in funzione alternativamente, consentendo l’accensione a un solo Comune al giorno per senso di marcia.
Una sorta di calmiere per la voracità delle «macchinette sparamulte», che nel solo 2022 nel Sannio hanno totalizzato proventi da infrazioni per 4 milioni di euro, la gran parte dei quali sulla Telesina. Del tutto insoddisfatto dall’esito del confronto in prefettura il comitato “Sos 372″: «Avevamo chiesto due settimane fa a prefettura, polizia stradale, Anas un tavolo tecnico per adottare efficaci misure di sicurezza lungo il tratto beneventano della Statale Telesina – commenta il presidente del sodalizio Giovanni Bonelli – Abbiamo appreso che il vertice si è effettivamente tenuto nei giorni scorsi in Prefettura, ma purtroppo le risultanze non sono affatto confortanti. Alla luce dei numerosi incidenti, in alcuni casi gravi, verificatisi recentemente sulla 372, chiedevamo l’adozione di azioni che vadano oltre la mera riproposizione degli autovelox, persino aumentati dopo l’incontro. La sola installazione dei misuratori di velocità, collocati ormai da diversi anni, non ha garantito alcuna sicurezza. Le statistiche sulla incidentalità che la Polstrada avrebbe esibito al tavolo in prefettura, secondo le quali ci sarebbe una contrazione dei sinistri anche sulla Telesina, non ci convincono affatto. Le cronache riferiscono una realtà assai diversa, purtroppo, con numerosi casi gravi che si verificano quasi esclusivamente sul segmento sannita, mentre su quello casertano non si ha notizia di particolari problemi, pur essendo totalmente privo di rilevatori di velocità a seguito di una precisa disposizione della prefettura di Caserta. Le statistiche che parlano chiarissimo e che meriterebbero maggiore attenzione anche da parte degli organi preposti all’accertamento di legittimità – aggiunge il rappresentante del comitato – sono quelle relative alle somme che i Comuni installatori continuano a incassare ogni anno. Milioni di euro che per legge dovrebbero essere reinvestite in misure per la sicurezza stradale, e che invece vanno a finanziare con ogni evidenza altre voci di spesa. Gli unici interventi migliorativi sulla Telesina sono quelli eseguiti negli ultimi tempi, e dietro nostra insistenza, da Anas». Il comitato quindi incalza nuovamente: «Dagli organi competenti – afferma Bonelli – ci attendiamo azioni capaci di incidere complessivamente sul problema. Penso ad esempio alla visibilità degli autovelox che dovrebbero essere segnalati adeguatamente, come prevede la normativa, soprattutto di notte, con evidenziatori luminosi posizionati prima dell’apparecchiatura, così da non creare pericolo agli automobilisti che sono portati istintivamente a brusche decelerazioni quando scorgono all’improvviso la presenza del dispositivo seminascosto. E siccome in molti punti il limite è ridotto a 60 chilometri orari, gli autovelox diventano spesso causa dei sinistri. È ora che si metta fine allo stillicidio di limiti di velocità che cambiano in poche centinaia di metri”. Input che faranno parte delle nuove disposizioni in via di elaborazione da parte del ministero delle Infrastrutture, con la collaborazione del consulente giuridico Armando Rocco, esperto legale specializzato nella materia e sindaco di Calvi. Partecipando nei giorni scorsi alla Conferenza nazionale Aci, Salvini ha palesemente evocato il caso Telesina: “Basta agli autovelox su uno stradone con sei cartelli che cambiano velocità ogni 200 metri”.