Dopo i precedenti interventi delle forze dell’ordine, i famosi gruppi di rom che vendono i “biglietti fortunati” nel Centro Storico della città sono tornati. A causa dell’afflusso turistico, hanno fatto la loro ricomparsa con i tradizionali pappagallini al seguito, che estraggono i presunti biglietti fortunati da dare ai passanti in cambio di qualche moneta. Negli anni passati, le denunce e gli arresti da parte della Polizia Municipale e della Polizia di Stato hanno portato alla luce un orribile sistema per “addomesticare” gli uccelli.

In pratica, le ali dei pappagallini e dei cardellini vengono letteralmente tagliate per impedire loro di volare e fuggire dai loro aguzzini. Questa tortura è considerata un reato di maltrattamento degli animali secondo la legge, come confermato da diverse sentenze della Corte di Cassazione. I responsabili rischiano multe da 5.000 a 30.000 euro e una reclusione da 3 a 18 mesi. Dopo la repressione degli anni precedenti, il fenomeno era quasi scomparso, anche se è comune in molte grandi città turistiche e generalmente praticato da persone di etnia rom. Tuttavia, sta tornando con forza, portando profitti di centinaia di euro agli aguzzini che cercano di ingannare i passanti con sorrisi accattivanti.

La Lipu, guidata da Fabio Procaccini, ha svolto un ruolo importante nel contrasto a questo ignobile metodo di mendicità, presentando diverse denunce sulla questione. L’associazione No Comment, guidata da Antonio Alfano, si è rivolta proprio alla Lipu per denunciare il ritorno dei “portafortuna di Gennarino”. Si tratta di giovani che camminano tra la folla con pappagallini per far pescare ai turisti numeri fortunati in cambio di denaro. È probabile che le ali dei pappagallini siano state tagliate, impedendo loro di volare e mettendoli a rischio di essere schiacciati dalla folla.

Recentemente, le immagini di un gattino scuoiato vivo ad Angri hanno suscitato orrore. Dopo una grande sofferenza, il gattino, chiamato Leone dai veterinari che lo avevano curato, è morto questa mattina. La crudeltà commessa contro un gatto randagio ha scatenato un’ondata di indignazione sui social media e ha riportato l’attenzione sul tema del maltrattamento degli animali, contro il quale ancora si fa troppo poco nonostante l’aumento delle pene.

“Questi squallidi individui sono riapparsi, costringendo i pappagallini a una vita miserevole tagliando loro le ali con la scusa di una improbabile vincita”, afferma la consigliera regionale Maria Muscarà. “Cosa c’è di più orribile che impedire il volo a chi è nato per volare? Segnalerò immediatamente il ritorno di questi delinquenti al Garante degli animali affinché agisca immediatamente per bloccare questi criminali che ingannano le persone ignare o poco attente e che spesso ricevono anche dei soldi.”

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