Un’inchiesta condotta dalla procura di Nola e dalla guardia di finanza ha portato alla luce un coinvolgimento di alcuni professionisti del settore sanitario in attività criminali. Tra le 17 persone indagate, figurano medici di medicina generale, farmacisti e titolari di laboratori di analisi. L’indagine ha rivelato l’esistenza di due sodalizi illegali con base a Pomigliano d’Arco, guidati da camici bianchi che avrebbero firmato false prescrizioni di medicinali per ottenere il rimborso dall’Asl.

Come risultato di quest’operazione, un medico di base è stato posto agli arresti domiciliari e altri due sono stati sospesi per un anno. Sette farmacisti sono stati interdetti, mentre per due rappresentanti legali dei centri diagnostici coinvolti nell’indagine è stato vietato di contrattare con la Pubblica Amministrazione per un anno. Un ex farmacista e due informatori scientifici hanno ricevuto il divieto di dimora nel comune di Pomigliano d’Arco come misura cautelare. Infine, due infermieri sono stati sospesi dalla professione.

Questa indagine ha messo in luce la gravità di certe pratiche illecite all’interno del settore sanitario, che danneggiano non solo il Sistema sanitario nazionale, ma anche la fiducia dei cittadini verso i professionisti della salute. È fondamentale che le autorità competenti continuino a combattere questi fenomeni, garantendo la legalità e la correttezza nel sistema sanitario. Solo così potremo tutelare la salute dei cittadini e ripristinare la fiducia nella professione medica.

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