Ieri sera, nel carcere di Salerno intitolato al poliziotto Antonio Caputo, si è verificata una protesta da parte di numerosi detenuti. La motivazione di tale protesta è da attribuire alle inefficienze dell’amministrazione penitenziaria, in quanto da circa un mese i detenuti sono privi di acqua calda. A riferire l’accaduto è Orlando Scocca, rappresentante sindacale della FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria, il quale ha sottolineato che la protesta avrebbe potuto facilmente degenerare in qualcosa di più preoccupante. Tuttavia, grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria presente, la calma è stata ripristinata, seppur solo dopo la mezzanotte.
Daniele Maurizio Giacomaniello, rappresentante sindacale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, ha poi evidenziato che il carcere di Salerno è uno dei più sovraffollati della Campania, con 525 persone detenute rispetto alle 372 previste, con un tasso di affollamento del 141%. Nonostante il numero elevato di detenuti, permane ancora una carenza di personale di Polizia Penitenziaria, il quale è costretto a lavorare costantemente in emergenza.
Mirko Manna, rappresentante sindacale della FP CGIL Nazionale, ha sottolineato che sono stati sollecitati i due Sottosegretari competenti per le carceri, Ostellari e Delmastro, al fine di trovare soluzioni concrete per i due principali problemi: il sovraffollamento e la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. È stata annunciata la partenza di un corso di formazione per oltre 1.800 agenti, ma questi andranno a sostituire i poliziotti in pensione nel 2022. Se non si provvederà tempestivamente alla stesura di un piano straordinario di assunzioni, il sistema penitenziario rischierà di collassare seriamente.