Ieri sera nel carcere di Salerno intitolato al Poliziotto ‘Antonio Caputo’, si è verificata una protesta da parte dei detenuti a causa delle inefficienze dell’amministrazione penitenziaria, che da circa un mese ha lasciato il carcere senza acqua calda. La protesta, sebbene potesse degenerare in qualcosa di più preoccupante, è stata gestita professionalmente dal personale di Polizia Penitenziaria presente, che è riuscito a riportare la calma solo dopo la mezzanotte.

Il carcere di Salerno è uno dei più sovraffollati della Campania, con 525 persone detenute invece delle 372 previste, con un affollamento del 141%. Nonostante il numero elevato di detenuti, il personale di Polizia Penitenziaria è ancora carente e costretto a lavorare sempre in emergenza.

La FP CGIL Nazionale ha sollecitato i due Sottosegretari competenti per le carceri, Ostellari e Delmastro, affinché trovino soluzioni concrete per i due principali problemi: il sovraffollamento e la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. È stata annunciata la partenza di un corso di formazione per oltre 1.800 Agenti, ma questi sostituiranno solo i poliziotti in pensione nel 2022. Se non verrà redatto immediatamente un piano straordinario di assunzioni, il sistema penitenziario collasserà seriamente.

La situazione all’interno del carcere di Salerno evidenzia l’emergenza che affligge il sistema penitenziario italiano. È fondamentale che vengano adottate misure concrete per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti e la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria. Solo così si potrà evitare il collasso del sistema e creare un ambiente più umano e funzionale all’interno delle carceri italiane.

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