La tragica storia di Concetta Infante, la donna il cui corpo è stato trovato mummificato in un baule, è davvero inquietante. È una storia di degrado, solitudine, disinteresse e abbandono. Concetta, settantasette anni, originaria di Portici, viveva a Mondragone da qualche anno, dopo aver vissuto a lungo a Pescara e prima ancora a Torre del Greco. La sua morte, secondo l’autopsia, risalirebbe ad almeno un mese fa. Da diverso tempo, nessuno l’aveva vista in giro nella zona di via Razzino, dove viveva al decimo piano di un palazzo insieme alla figlia Maddalena, disoccupata di cinquantaquattro anni. Sarebbe stata proprio Maddalena a nascondere il cadavere della madre, affermando che era morta a causa di un incidente domestico e che non aveva i soldi per il funerale, quindi aveva occultato il corpo nel baule. Questo dramma rende ancora più surreale una storia di povertà morale prima che materiale. Nessuno si è interessato alla sorte di Concetta, nessuno l’ha cercata o ha chiesto sue notizie fino a quando l’altra figlia, che ancora vive a Pescara, si è presentata nell’appartamento preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con la madre da settimane e ha scoperto la triste verità. Una vicina di casa ha riferito di non vederla da almeno un anno. Tuttavia, Concetta e Maddalena non erano sconosciute ai servizi sociali del Comune di Mondragone. Il mese scorso, le assistenti sociali e la polizia locale sono intervenute a seguito di una denuncia anonima che parlava di litigi e urla provenienti dall’appartamento dove le due donne vivevano. Concetta aveva rassicurato gli operatori dicendo che tutto andava bene, senza spiegare le ragioni di quell’intervento. Secondo le relazioni, le due donne sembravano tranquille e senza problemi economici. La stessa cosa è emersa dagli accertamenti presso l’ufficio servizi sociali del Comune di Pescara, dove avevano la residenza. Solo Maddalena aveva richiesto un pacco alimentare, affermando di vivere con la pensione della madre e che sarebbe stato un aiuto apprezzato. In via Razzino e nelle zone circostanti, poche persone ricordano Concetta, mentre più di qualcuno ha spesso visto Maddalena, che usciva quasi ogni giorno per fare la spesa e altre commissioni. Alcuni la descrivono come gentile e garbata. Tutti, però, compresi coloro che le conoscevano, non riescono a nascondere lo stupore e lo sgomento per quanto accaduto. Una vicina di casa parla di presunti maltrattamenti da parte di Maddalena nei confronti della madre. Le avrebbe impedito di uscire di casa, chiudendola a chiave quando era fuori, e le avrebbe impedito di parlare con l’altra figlia e i nipoti. Secondo la vicina, Maddalena avrebbe anche alzato le mani contro Concetta in almeno un’occasione. Altri parlano di urla e litigi continui fin dalle prime ore del mattino. Concetta non avrebbe voluto denunciare perché, secondo lei, “in fin dei conti è mia figlia e la devo aiutare”. Il sindaco Lavanga parla di dramma della solitudine, mentre il segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Antonio Belli, accusa la necessità di maggiori controlli nella zona dei palazzi Cirio, definita una polveriera sociale pronta ad esplodere.

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