Rilascio di falsi diplomi nelle scuole: prime condanne emesse

La Procura di Vallo della Lucania ha emesso le prime sentenze di condanna per il rilascio di falsi diplomi per lavorare come insegnanti e personale amministrativo nelle scuole. Questo fa parte di una maxi inchiesta che ha coinvolto un gran numero di indagati. L’Udienza Preliminare, che è durata circa un anno, si è conclusa il 6 dicembre presso l’aula bunker del carcere di Salerno.

Le prime condanne riguardano 42 imputati che hanno patteggiato con pene che vanno dai 2 anni agli 8 mesi di reclusione. Al contrario, 37 imputati sono stati prosciolti con sentenza di non luogo a procedere, tra cui alcune posizioni assistite dall’Avv. Gerardo Merola, del foro di Salerno, che ha dimostrato l’innocenza dei suoi assistiti durante l’Udienza Preliminare.

Il numero più grande riguarda invece quelli rinviati a giudizio, che sono 494. Per 335 di queste posizioni, il processo si svolgerà davanti al Tribunale collegiale di Vallo della Lucania, mentre per i restanti 159 il giudizio sarà devoluto al Tribunale monocratico.

Il danno per la pubblica amministrazione ammonta a oltre 7,5 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta c’era un istituto paritario a San Marco di Castellabate, dove sarebbero stati formati i falsi diplomi. La Procura di Vallo della Lucania ha ricostruito oltre 778 capi d’accusa, di cui 27 per corruzione. Le accuse comprendono falso commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata.

Tutto è iniziato con una segnalazione dell’Ufficio Scolastico regionale, che aveva evidenziato come alcuni docenti avessero presentato titoli di studio molto datati e mai utilizzati in nessuna procedura concorsuale per essere assunti nel 2018. Dopo ulteriori verifiche, si è scoperto che la documentazione era falsa.

Centinaia di titoli di studio sospetti sono stati acquisiti in tutta Italia. Dopo ulteriori indagini, è emerso che un istituto paritario di San Marco di Castellabate era il luogo in cui venivano formati la maggior parte di questi documenti, inclusi i diplomi per il personale amministrativo che servivano per ottenere un posto di lavoro nelle scuole pubbliche.

Gli inquirenti hanno calcolato che il danno per la pubblica amministrazione ammonta a almeno 7 milioni e mezzo di euro, con circa 400 diplomi contenenti firme false. L’acquisto di questi titoli andava dai 1000 ai 2500 euro in media.

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