Il processo per l’omicidio di Roberto Bembo inizierà il prossimo 27 marzo davanti alla Corte di Assise di Avellino. Il giudice Marcello Rotondi ha deciso di rinviare a giudizio i tre indagati per l’omicidio del giovane di Mercogliano, ferito a coltellate durante una lite per uno sguardo di troppo avvenuto fuori da un bar di Torrette di Mercogliano e deceduto dopo alcuni giorni di agonia al Moscati. I tre indagati, Niko Iannuzzi, Sciarillo Luca e Daniele, sono accusati di omicidio aggravato in concorso per motivi futili, un reato che prevede la massima pena dell’ergastolo. I tre sono difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella. Il giudice ha respinto la richiesta di procedere con un rito alternativo, che avrebbe escluso l’aggravante e avrebbe permesso uno sconto di pena. La famiglia della vittima si è costituita parte civile e sarà rappresentata dall’avvocato Gerardo Santamaria. Non è ancora chiaro se il Comune di Mercogliano si costituirà parte civile. Durante l’udienza, i tre imputati hanno depositato una lettera di scuse e perdono per quanto accaduto. I fratelli Sciarillo hanno ribadito la propria estraneità all’omicidio, ma si sono dispiaciuti per l’esito drammatico dell’episodio. Dal processo è emerso che i fendenti inferti al giovane sono stati sei, secondo quanto contestato dalla Procura e dalle indagini della Squadra Mobile. A ottobre, il Tribunale del Riesame di Napoli ha accolto l’impugnazione della Procura di Avellino contro il provvedimento di attenuazione della misura cautelare nei confronti dei presunti autori dell’omicidio. La Procura aveva proposto ricorso contro gli arresti domiciliari decisi per Niko Iannuzzi e Sciarillo Luca, che erano stati reclusi nel carcere di Bellizzi Irpino dal 3 gennaio. Ora si attende che venga fissata l’udienza in Cassazione.

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