Controlli nelle cantine di un palazzo di Torino: l’omicidio di Massimo Lodeserto

Nelle cantine di un palazzo di via San Massimo 33 a Torino, luogo dell’omicidio di Massimo Lodeserto, sono stati effettuati dei controlli da parte dei Ris di Parma. L’uomo, di 58 anni, era stato trovato morto lo scorso lunedì 4 dicembre 2023, dopo che non si avevano più sue notizie dallo scorso 30 agosto 2023.

Massimo Lodeserto era stato picchiato a morte e il suo corpo era stato abbandonato per tre mesi nella mensa di un palazzo di proprietà di Nino Capaldo, 57 anni, di Frattamaggiore. Capaldo si trovava agli arresti domiciliari, stava scontando una pena per un omicidio commesso a Mondragone nel 2014.

I militari sono alla ricerca di tracce biologiche latenti utilizzando il luminol e la tecnica della “Blood Pattern Analysis”, al fine di ricostruire la dinamica e la posizione della vittima nel luogo dell’omicidio. Non è escluso che i controlli siano stati estesi anche all’abitazione di Capaldo, che ha confessato di aver ucciso Massimo Lodeserto per questioni di soldi, a causa di un debito. Lo avrebbe colpito con un martello che custodiva in casa e ha consegnato ai carabinieri.

Non si tratta di un debito diretto, poiché c’è una donna coinvolta. Dopo aver intrapreso una relazione con Massimo, ha iniziato a frequentare Nino e a parlare con lui di una somma di 100mila euro che Massimo aveva preso da un’attività che gestivano insieme. Nino Capaldo avrebbe iniziato a chiedere con insistenza quei soldi a Massimo, tramite telefonate e messaggi, fino al 30 agosto quando lo ha invitato a casa sua per un chiarimento. Nino Capaldo è stato arrestato per omicidio e occultamento di cadavere.

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